I ragazzi e le ragazze del Torino a Superga (foto Fb Torino Football Club)

Omaggio e riflessioni, le giovanili del Toro a Superga

Il calcio cambia e così il mondo in torno ad esso, ma il cuore Toro no, non può disperdersi. E se una prima squadra che esalta o preoccupa a stagioni alterne, con un filo conduttore della poca progettualità, ogni tanto bisogna ricordarsi chi si è e cosa si è fatto. Per questo il Torino Football Club organizza ogni anno un incontro a Superga con tutti i ragazzi e le ragazze del Settore giovanile e della Scuola calcio granata. Un momento che prima della pandemia coincideva con il finale di stagione, post 4 maggio. Quest’anno è stato anticipato a settembre, per dare il via ad una buona annata e conoscere fin da subito lo spirito che caratterizza la maglia.

Le giovanili granata, i loro tecnici e dirigenti sono saliti al Colle di Superga a rendere omaggio agli Invincibili. Il Grande Torino è tornato a vivere anche grazie alla riflessione e alle preghiere del cappellano di Torino, Don Riccardo Robella. Un incontro emozionale nel piazzale e poi il ricordo commosso alla lapide, con la lettura dei nomi delle 31 persone scomparse il 4 maggio del 1949 tra i cinque volte Campioni d’Italia, tecnici, dirigenti, equipaggio e giornalisti al seguito.

Un momento indelebile nel cuore e negli occhi di questi giovani calciatori e calciatrici. Un momento che deve trasformarsi nell’orgoglio di indossare la maglia granata. E per quanto sia apprezzabile (e anche assolutamente dovuta) l’iniziativa del Torino Fc, serve dare un seguito a questo spirito. Perché diventa complicato far passare il messaggio dell’importanza che il vivaio ha sempre avuto per il Toro se c’è una Primavera che deve andare a giocare a Vercelli e delle giovanili maschili e femminili e delle Scuole calcio sparse per Torino e provincia. Il Toro deve fare di più, il Toro è di più.

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