Avigliana Basket, un anno da sogno: intervista a Luca Girodo, protagonista della promozione in Serie C

Con la fine dell’anno solare abbiamo scambiato quattro parole con Luca Girodo, il tecnico dell’Avigliana Basket artefice della storica promozione in serie C femminile, ed abbiamo tracciato un sunto dell’annata appena trascorsa. “Una grande stagione, l’anno giusto per centrare l’obiettivo grosso sfiorato da me personalmente in un paio di occasioni in passato. Abbiamo cominciato benissimo, poi un calo nella seconda fase dove abbiamo rischiato di buttare via tutto perdendo due partite consecutive, un calo di tensione che ci stava costando tantissimo” ricorda Girodo.

Luca quali sono stati i plus, i punti di forza della squadra: “Sicuramente il gruppo, abbiamo sempre incentrato la stagione sul motto “Noi insieme”… di contro il nostro punto debole è stata la testa, i cali di concentrazione; quando però siamo riusciti ad uscirne lo abbiamo fatto di gruppo, non è mai stato il singolo a prevaricare sugli altri e a doversi far carico di tutto” sottolinea il coach aviglianese. “Abbiamo messo il cuore, le ragazze hanno dato il 100% dalla prima all’ultima, anche chi giocava solo 5′ – continua Girodo – Mi hanno dato tutto, mi hanno ascoltato tutta la stagione e questo non è scontato ed ha fatto la differenza”.

L’Avigliana Basket fa dell’integrazione e dell’accoglienza uno dei suoi must; come si è esplicato questo nella tua squadra: “Il gruppo storico, che allenavo già all’epoca di Rosta, è un gruppo aperto che ha sempre accolto le ragazze nuove che si sono unite negli anni successivi in maniera eccellente; l’integrazione per me è questo, per me queste ragazze sono famiglia”.

“Abbiamo fatto qualcosa di fantastico per la valle, perché in valle mancava da tanto tempo una femminile che salisse in serie C, un traguardo raggiunto tutti assieme, a partire dalla dirigenza che non ci ha mai fatto mancare il proprio supporto ad arrivare alle ragazze che sono scese in campo dimostrando tanta responsabilità, ognuna di loro si merita un pezzo di questo traguardo” conclude il tecnico biancoverde giustamente orgoglioso di quanto fatto e di quanto dimostrato.

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