Un momento molto importante del Memorial Nadia Spisso è stato certamente l’intervento di due esperti nella lotta al cancro. Tutto il ricavato della giornata è stato infatti devoluto alla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro. All’Olympic Collegno, prima del via alle partite, sono intervenuti Massimiliano Valente, il responsabile delle iniziative della Fondazione e la professoressa Caterina Marchiò-
Le parole di Massimiliano Valente, responsabile eventi Fondazione piemontese ricerca sul cancro
Vi porto il saluto e il ringraziamento delle oltre 800 persone che lavorano all’Istituto a Candiolo quotidianamente. Ringrazio soprattutto Francesco e Andrea (rispettivamente amico e marito di Nadia). Sono molto contento di essere qui perché ho percepito quella che era la voglia di organizzare questo evento. La voglia e la vicinanza che c’è nei confronti di Nadia e della sua famiglia. La vostra presenza contribuisce a portare avanti quello che è l’obiettivo della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro e l’Istituto di Candiolo: quella di sconfiggere il cancro.
La Fondazione è nata 35 anni con questo obiettivo. Molte cose noi abbiamo fatto negli anni, come la realizzazione dell’Istituto e tante cose abbiamo ancora intenzione di fare. Questo noi potremo realizzarlo solo grazie al vostro aiuto e alla vostra presenza. Sono queste iniziative sul territorio che ci permettono di andare avanti perché come diciamo sempre l’Istituto di Candiolo è stato realizzato dai piemontesi per i piemontesi. Ovviamente negli anni questa cosa si è un po’ modificata perché noi accogliamo anche persone che vengono al di fuori della regione Piemonte però il collegamento e l’affetto nei confronti di Candiolo di permettono di andare avanti e sostenere gli oltre 300 ricercatori che quotidianamente all’interno dei laboratori che in modo tenace lavorano per questo.
Il mese di ottobre è il mese rosa, è il mese ‘life is pink’ che è la campagna che Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro promuove da ormai 5 anni. Quindi tutti i fondi che verranno raccolti nel mese di ottobre serviranno ad acquistare un microscopio di ultima generazione che verrà utilizzato nella nostra anatomia patologica per studiare proprio i tumori legati alla mammella.
Le parole della professoressa Caterina Marchiò, ricercatrice
Fare ricerca vuol dire dare opportunità a tantissime pazienti. La ricerca che noi facciamo a Candiolo è traslazionale. Molti ricercatori si focalizzano su studiare dettagli molto interessanti che ci servono ad aumentare la conoscenza. Noi vogliamo portare la conoscenza al letto del paziente. L’investimento che si fa nella ricerca è un investimento di generosità e di apertura mentale nell’avere la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo. Il ricercatore è una persona molto curiosa nel cercare di conoscere il nemico, in questo caso i tumori. Lavoriamo specificatamente solo sulle lesioni tumorali e io in particolare mi occupo di tumori ginecologici.
Ogni piccolo sassolino che viene depositato all’interno dei nostri laboratori è funzionale ad aggiungere un granellino di conoscenza e poi noi siamo coloro che mettono assieme i granellini e cominciamo ad aver il disegno generale di come è fatta la lesione tumorale e come possiamo sfruttare la conoscenza delle cellule tumorali per poter unire una caratteristica di una cellula tumorale con un farmaco di nuova generazione. Che non sono serviti per Nadia ma potrebbero servire per le prossime pazienti.
Eventi come questo sono la linfa vitale per poter far scorrere all’interno dell’Istituto una connessione che poi fa scintille e ci porta ad avere risultati che tutti noi attendiamo. Io sono solo una rappresentate di tutti i ricercatori, siamo una squadra. Oggi vedo tantissime squadre in campo, è un gioco di squadra dove bisogna essere molto generosi. Non c’è mai uno che prevale sull’altro perché ogni piccola componente serve per arrivare al gol.
Fare ricerca è anche divertente quando vediamo i risultati. Gli esperimenti che facciamo non sempre hanno i risultati attesi ma non ci arrendiamo mai e vedere tutto questo confronto di squadre e divertimento mi fa pensare al mio lavoro che amo profondamente e con l’amore faccio tutti i giorni.
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