Atletico Torino, la verità di Prospero Santo: “Le dimissioni mie e dello staff? Ora vi racconto tutto”

TORINO – Cosa è successo realmente all’interno dello spogliatoio dell’Atletico Torino? Come mai il direttore generale, insieme a tutto lo staff tecnico, si è dimesso? Premessa: anche se in molti lo hanno pensato, la classifica, che vede la squadra torinese ultima nel girone D di Promozione, non c’entra niente. Prospero Santo, ormai ex direttore generale dell’Atletico Torino, ha dato la sua versione dei fatti ai microfoni di Piemonte Sport.

Buonasera Santo, allora: la classifica c’entra o non c’entra con le vostre dimissioni?

“Chiaramente i risultati non sono arrivati. Eravamo la squadra più giovane del campionato, con un’età media molto bassa e con ragazzi alla prima esperienza in un campionato così importante. Ma la decisione mia e di tutto lo staff tecnico di andarcene non è stata presa per via dei quattro punti raccolti nelle prime 12 partite. Per capire le ragioni del nostro addio dobbiamo fare un passo indietro”.

Facciamolo pure. 

“In questi sei mesi di gestione tutto è passato dalla mia scrivania. Chiaramente non è stato semplice gestire tutta la macchina Atletico Torino, però penso di aver fatto un buon lavoro. Ho rispettato tutte le scadenze e ho tenuto fede a tutto quello che avevamo programmato. Dalla proprietà avevo ricevuto una sorta di carta bianca per la gestione e ho rispettato la loro fiducia e le loro indicazioni”.

Allora dove nasce il problema?

“Non siamo ipocriti. Il nostro obiettivo, anche con una rosa così giovane era quello della salvezza. Volevamo salvarci e sapevamo che per farlo avevamo bisogno di almeno quattro rinforzi. Due settimane prima ho contattato la proprietà e ho chiesto di intervenire sul mercato. Ricevo l’okay e mi attivo per trovare qualche rinforzo. Questa settimana, due o tre giorni fa, mi ritrovo nuovamente a parlare con la società e, ovviamente sempre con grande rispetto e serenità, vengo a sapere che non c’era più la volontà di investire su questa squadra. Mi viene chiesto di assumermi questa responsabilità e di cercare, a mie spese, nuovi giocatori. A quel punto, ho dovuto fare un passo indietro. Per me era ed è impossibile gestire una situazione del genere. Anche perché bisogna essere onesti: certi giocatori, in particolare di esperienza, vogliono avere almeno un rimborso spese equo e io non me la sono sentita”.

Quindi?

“Quindi mi viene detto: ‘Se non te la senti, io potrei avere l’alternativa’. Ovviamente l’alternativa voleva dire un’altra persona al mio posto e così, sempre con grande serenità e rispetto dei ruoli, ho rassegnato le mie dimissioni. Poco dopo vado al campo di allenamento per comunicare la mia decisione allo staff e ai ragazzi. Una volta appresa la mia decisione tutto lo staff tecnico ha deciso di dimettersi insieme a me.  Il giorno dopo (ieri, ndr) è stato comunicato il nuovo progetto”.

Tutto questo come è stato digerito dal tecnico (Luciano Santo, ndr)?

“Il mister non l’ha presa molto bene, ma questo è il calcio. Chiaramente lui avrebbe voluto giocarsi le chance di salvezza con almeno quattro rinforzi, ma va bene così. Se mi permette, vorrei augurare il meglio a questa squadra. D’altronde la sento anche un po’ mia. Inoltre voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno dato la possibilità di lavorare, anche se ci siamo sempre sentiti la seconda squadra (rispetto al Carrara 90 in quanto la proprietà è la stessa, ndr). Era come giocare in trasferta (ride)”.

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