
ALESSANDRIA. Un brutto epilogo avrebbe segnato la partita del campionato regionale Under 16 tra FC Alessandria e Sisport, disputata lo scorso sabato 8 marzo, proprio nel giorno della Giornata Internazionale della Donna. La gara, terminata con il risultato di 1-3 in favore della Sisport, ha visto come direttrice di gara Iurato della sezione di Casale Monferrato, che sarebbe stata oggetto di offese e atteggiamenti irrispettosi da parte di dirigenti, tesserati e tifosi della squadra di casa.
Secondo quanto riportato nel comunicato del Giudice Sportivo, infatti, per tutta la durata della partita sostenitori della squadra di casa e ospite avrebbero rivolto all’arbitra accuse di parzialità, ingiurie e frasi denigratorie, alcune delle quali con contenuto discriminatorio.
Un finale di gara teso e comportamenti irrispettosi
Sempre in base al referto arbitrale, al termine dell’incontro, mentre Iurato rientrava negli spogliatoi, alcuni dirigenti e giocatori della FC Alessandria avrebbero continuato con atteggiamenti provocatori, applaudendola in modo ironico. Inoltre, alcuni atleti si sarebbero fermati fuori dalla porta dello spogliatoio dell’arbitra, “come per attenderla”. A questo si sarebbe aggiunto l’intervento di un dirigente, non identificato, che avrebbe rivolto alla direttrice di gara parole ritenute irrispettose.
Ma non è stata solo la tifoseria di casa a distinguersi negativamente. Anche i sostenitori della Sisport sono stati sanzionati, in quanto avrebbero rivolto ripetutamente alla direttrice di gara espressioni ingiuriose e chiaramente discriminatorie, un comportamento che ha portato il Giudice Sportivo a intervenire con la stessa sanzione imposta alla squadra di casa.
La decisione del Giudice Sportivo
Alla luce di quanto riportato nel referto arbitrale, il Giudice Sportivo ha deliberato di sanzionare sia la Forza e Coraggio Alessandria che la Sisport con un’ammenda di 150 euro. La società di casa è stata punita per il comportamento di dirigenti, tesserati e sostenitori, che hanno accusato l’arbitra “di parzialità, ingiurie e frasi denigratorie anche di contenuto discriminatorio durante e dopo la partita”; quella ospite ha ricevuto la stessa sanzione per la condotta della propria tifoseria, che ha rivolto alla “direttrice di gara frasi ingiuriose e chiaramente discriminatorie (sanzione ex art. 28 C.G.S.)”.
Ovviamente, è bene sottolineare che queste valutazioni si basano su quanto riportato dagli organi ufficiali e che eventuali ulteriori accertamenti o posizioni difensive da parte della società potrebbero aggiungere ulteriori elementi alla vicenda.
Resta comunque un episodio che, se confermato, solleva nuovamente il tema del rispetto verso la classe arbitrale e dell’importanza della tutela delle donne nello sport.