TORINO – Nessuna coppa consegnata al termine della partita alla Femminile Juventus, campionesse del girone B di Eccellenza. Un calendario mal gestito e che andrà a penalizzare quest’ultime in vista di un finale di stagione che la vedrà in corsa per due traguardi: la Serie C e la Coppa Piemonte. Tra la società bianconera e il Comitato regionale è calato il gelo. Al termine della partita tra la Femminile Juventus e la Rivese, il direttore generale bianconero Tobia Giordano ha deciso di togliersi più di un sassolino dalla scarpa: “Il calcio femminile interessa solo agli addetti ai lavori”, tuona. “Sicuramente non interessa alla Federazione e al Comitato. Voglio essere schietto: il calcio femminile, in Piemonte, sta morendo. Si è spinto per incentivare le società maschili a investire sul femminile, e il risultato è stato fallimentare: le uniche realtà che sopravvivono, sono quelle puramente femminili”.
Siamo sempre qui, a chiederci se il calcio femminile interessi davvero e, nonostante i media parlino di una crescita incessante del movimento nei fatti, però, l’interesse concreto è sempre lo stesso: nullo. La denuncia di Giordano si rifà anche all’organizzazione del calendario stilato dal Comitato sia per le fasi playoff, sia per le date della Coppa Italia: “Mercoledì iniziano i playoff e non siamo ancora a conoscenza di luogo e orario; successivamente, giocheremo l’8 e il 15 maggio, due date infrasettimanali in cui la maggior parte delle ragazze lavorano. Questa situazione poteva essere evitata: abbiamo scritto una mail al Comitato già a gennaio, segnalando la problematica e dando delle alternative per sfruttare dei turni in cui il campionato era fermo. La situazione che ci si pone davanti è quella di dover affrontare una gara ogni tre giorni; questa panoramica, di fatto, vanifica tutti gli sforzi delle ragazze fatti fin qui. Siamo al 28 di aprile, è una follia non essere a conoscenza di come saranno strutturati i playoff: nel maschile, questo tipo di situazione, non sarebbe mai capitata”.
A rendere ancora più tragica la situazione, vi è la mancata riconoscenza della vittoria del Girone B di Eccellenza: al triplice fischio restava solo un campo fangoso, i genitori presenti sugli spalti e gli applausi delle avversarie. Uno scenario triste e freddo, che si sposava bene con il clima uggioso di questa domenica pomeriggio: “Nell’ultima giornata di campionato, con la squadra vincente, nessuno del comitato era presente per dare il giusto riconoscimento alle ragazze”, commenta Tobia.
Riguardo al futuro del femminile e della società bianconera, dato il contesto attuale, Giordano risponde: “Il prossimo anno, molte società femminili scompariranno ulteriormente: di questo passo, il movimento morirà. Non vi è alcuna risorsa e aiuto da parte della Federazione: mi chiedo quale sia, a questo punto, il ruolo del Delegato del calcio femminile. La verità è che solo in Piemonte vi è questa triste realtà, nelle altre regioni i Comitati lavorano per incentivare i numeri; qui, il femminile, è solo una palla al piede: i posti del direttivo servono per far entrare amici e parenti, e i risultati si vedono”.
Il Direttore Generale continua il discorso prospettando il futuro del femminile nel contesto attuale, che lascia pochi spiragli positivi: “la soluzione sarà quella di unire le forze con le altre società, ma questo porterà al ridursi delle realtà presenti sul territorio: se dieci squadre decidono di unirsi, diventano cinque; con questo andamento continueranno a diminuire, fino a scomparire. Il femminile vive solo di volontariato e di passione, l’interesse economico è tutto destinato al maschile, ma alla fine vince il denaro e, nel femminile, viene sempre messo da parte. La Federazione dovrà farci una risposta”, conclude Giordano; e le nostre conclusioni sono le medesime: una risposta, adesso, è doverosa.