Perché Allegri ha sbagliato sostituendo Nonge dopo 14′ dal suo ingresso

NAPOLI – Ancora una volta, il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri si ritrova al centro di un ciclone mediatico a causa delle sue scelte tattiche. La sostituzione precoce del giovane belga Joseph Nonge Boende, appena 14 minuti dopo il suo ingresso in campo, ha scatenato proteste da parte degli appassionati.

Ma è stato un errore da parte del tecnico bianconero? La risposta, umilmente, è sì. Va precisato che nessuno mette in discussione le capacità tecniche di Allegri, che recentemente ha raggiunto quota 1000 punti nel massimo campionato; tuttavia, la sostituzione del diciottenne bianconero, era davvero necessaria? È vero, l’ingresso in campo del giovane non è stato esemplare: ha causato un rigore decisivo ed è stato sostituito (…al 90, da Danilo); il bilancio è chiaro: l’ultimo entrato, è stato il primo ad uscire.

Come già sottolineato, nessuno intende mettersi al posto delle scelte tattiche di uno dei migliori allenatori del nostro paese; tuttavia, declassare un giovane in questo modo, non può essere considerata una scelta azzeccata. La conseguenza di questa sostituzione va oltre la semplice decisione tecnica: piuttosto, riflette la mentalità diffusa nel calcio italiano, sia a livello professionistico che dilettantistico, in cui il giovane deve essere già un giocatore maturo, pronto e incapace di commettere errori, altrimenti rischia la sostituzione, la panchina o l’inserimento di un giocatore più esperto.

In Italia, da sempre, il fallimento è considerato il male assoluto, da evitare come la peste: chi sbaglia viene spesso criticato e punito pubblicamente. Questo non è un discorso retorico che vuole essere utopistico, in cui tutto è fiabesco: la realtà dello sport, non è sempre equa e giusta, questo lo accettiamo e lo comprendiamo; ma demonizzare il fallimento non è la soluzione.
Le sconfitte devono essere accettate, studiate, analizzate e utilizzate come opportunità di crescita, sia psicologica che atletica, al fine di non ripetere i medesimi sbagli: questo processo conduce un atleta verso il successo.

In conclusione, Joseph Nonge Boende ha commesso degli errori, ma qual è stata l’importante lezione appresa da quella sostituzione a fine gara? Secondo noi, è stata un’amara umiliazione, in cui il fallimento non è stato tollerato, quando in realtà dovrebbe essere considerato parte integrante del percorso verso il successo.

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