Anche i dilettanti osserveranno un minuto di silenzio in memoria di Gigi Riva

Lo ha deciso Gravina, ma se lo aspettavano in tanti. Nel prossimo weekend sportivo, su tutti i campi dei dilettanti, verrà osservato un minuto di silenzio in memoria di Gigi Riva. L’ex attaccante della nazionale italiana è morto nella serata del 22 gennaio, dopo che il suo cuore ha smesso di battere. Bandiera del Cagliari, Riva era ricoverato nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari per un infarto accusato il giorno precedente. La stella del calcio aveva accusato un malore in casa ed era stato trasportato al nosocomio cagliaritano.

Il cordoglio di Gabriele Gravina

“Ci ha lasciati un monumento nazionale” ha commentato il presidente della Figc Gabriele Gravina. “Sono scosso e profondamente addolorato – ha dichiarato – il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale. Gigi Riva ha incarnato il mito dell’uomo libero e del calciatore straordinario: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso di giustizia hanno unito generazioni e appassionato milioni di persone. Rombo di Tuono ha legato all’Azzurro la sua straordinaria carriera da atleta e da dirigente, grazie a lui abbiamo vinto l’Europeo del 1968 e il Mondiale del 2006. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo oggi perde un amico e un punto di riferimento importante”. In memoria di Gigi Riva verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati di calcio in programma da domani a tutto il fine settimana. Lo ha reso noto la Figc.

Il cordoglio della Lega Serie A

“La Lega Serie A si stringe ai familiari e a tutti gli appassionati di calcio per la scomparsa di Gigi Riva, uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio” si legge nel comunicato diramato dalla Lega Serie A. “Sarà per sempre ricordato per le gesta sportive straordinarie compiute sia con la maglia del suo Cagliari, sia con quella della Nazionale italiana, di cui detiene tutt’oggi il record di reti realizzate e con cui si è laureato campione d’Europa nel ’68 e vice campione del mondo nel ’70, dopo essere stato tra i protagonisti della leggendaria semifinale vinta contro la Germania 4-3. Da dirigente sportivo ha saputo portare la sua esperienza e la sua visione del calcio contribuendo a formare tante generazioni di campioni. Mancherà molto al calcio”.

 

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