La legge di Telesca, il Re di Coppe che ora sogna la Serie D con il Saluzzo

ORBASSANO – La gioia è ancora tanta negli occhi di Salvatore Telesca e francamente non potrebbe essere altrimenti. Classe 1962, un curriculum lungo e invidiabile, Telesca ne ha fatta di strada per arrivare in quello che potrebbe essere il punto più alto della sua carriera. Potrebbe, perché la stagione è ancora lunga e il sogno di portare il suo Saluzzo in Serie D è più vivo che mai. Intanto c’è la gioia, ci sono le lacrime, trattenute, nascoste e chissà, magari scese in quei minuti passati da solo, dove i film della partita e della sua carriera sono passati per la mente in maniera veloce e intensa. Proprio come gli ultimi tre anni. Tre anni iniziati tutti nello stesso modo e cioè con la vittoria della Coppa Italia Eccellenza.

Inutile sottolineare che questa sera è anche la sua notte. Anzi, è la sua notte. Una notte dolce, che permette di andare a dormire con il cuore pieno d’orgoglio e, magari, ma qui solo i maliziosi possono dirlo e pensarlo, con qualche rabbia. Perché quell’esonero di 8 mesi fa da parte dell’Alba Calcio dà ancora fastidio, a pensarci. Perché magari adesso il presente sarebbe stato in Serie D. O forse no. D’altronde il What if non è sempre la strada da percorrere. Sia perché il presente ha portato un trofeo in più in carriera, sia perché a Saluzzo Salvatore Telesca sta dimostrando la sua parte migliore.

Proprio come dodici mesi fa, Telesca ha vinto la Coppa Italia Eccellenza contro una squadra neopromossa ma ben messa in campionato (lo scorso anno era il Volpiano Pianese, quest’anno la Pro Novara) ed è primo in classifica nel girone B. I granata sono una squadra solida ed esperta, seppur ispirata dalla stellina Sthjefni, classe 2000 e sempre di più in ascesa nella massima categoria dilettantistica. Anche quest’anno, inoltre, la lotta sarà con il Cuneo Olmo, anche se, rispetto alla passata stagione, c’è qualche antagonista in più (vedasi Acqui e Valenzana Mado).

Eppure mai come quest’anno sembra esserci in vigore la Legge di Telesca. Il Re di Coppe, insieme al suo staff, formato dal figlio d’arte Boschetto (il papà da quelle parti qualcosa di buono ha fatto, ndr), Petrosino e Ferretti, ha formato una squadra a sua immagine e somiglianza. Se il successo in Coppa con l’Alba Calcio dopo soli sei mesi dalla nascita della società è stato un piccolo miracolo, la vittoria di quest’oggi non è tanto lontana dal grande risultato sportivo: una squadra nuova, un ambiente nuovo eppure una solidità e una complicità unica. Per questo possiamo dire che per il Saluzzo il sogno Serie D è alla portata e questa ventata di gioia non potrà che fare bene.

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