L’amore per il basket, poi il trapianto al fegato e il lungo stop: Emanuele Fiore torna in campo dopo 3 anni

TORINO – Il basket è la sua vita. Il parquet il suo mondo. Quella di Emanuele Fiore poteva essere una storia come tutte le altre. Una qualsiasi storia di un ragazzo di 23 anni, innamorato di sport e desideroso di vivere la sua vita. Eppure, per via di un brutto male, le strade di Emanuele e della pallacanestro, d’improvviso, si separano bruscamente. Prima lo stop forzato, poi il trapianto al fegato: per tre lunghi anni Fiore e il basket sono due linee parallele destinate a non incontrarsi. Fino a questa sera, giovedì 23 novembre. Una data storica per Emanuele. Nel palazzetto di via Balla, Lele è tornato in campo e lo ha fatto con la maglia della Tam Tam Asd Basketball Torino.
D’improvviso Fiore è tornato a vivere di emozioni rare. Quelle emozioni che solo lo sport e il basket in particolare sanno regalare. D’improvviso Lele è tornato a sognare, proprio come in quei giorni che trascinò la sua società in Serie C. Proprio come quei giorni di grande gioia e grandi obiettivi.  “Ci sono dei momenti nella vita in cui sembra che tutto vada bene, che non possa andare meglio. Hai 23 anni, il tuo corpo è veloce, forte, potente. Giochi da protagonista con la prima squadra, sei uno dei perni attorno a cui ruota il gioco, da trascinatore aiuti a vincere il campionato e conquisti la Serie C. Poi succede che la malattia con cui convivi decide di farti un terribile scherzo, sceglie di prendere la via più difficile per metterti alla prova, costringendoti prima a stare lontano dai campi di basket, poi a sottoporti al trapianto di fegato”, si legge nel bellissimo messaggio della Tam Tam Basket.
“Ma non importa. Non importa perché il cuore di un ragazzo che le difficoltà hanno reso uomo, batte per una maglia, brucia per questo meraviglioso sport che è la pallacanestro. Così, dopo l’operazione, inizi a muovere i primi, faticosi passi fuori da casa. Un giro dell’isolato, poi una camminata al parco, poi una breve corsetta. Tenace, determinato a farcela ancora una volta. Finché, al termine del calvario, in fondo alla galleria, vedi una luce, un piccolo puntino che si allarga, si allarga, si allarga fino a diventare enorme. Tutto diventa luce. Due settimane fa, Emanuele Fiore, il protagonista di questa storia, torna ad allenarsi con la Promozione, correndo il campo in lungo e in largo come se non fosse passato un giorno. Questa sera, alle 21, dopo tre lunghi anni, Lele è tornato in campo, in Via Balla, tra le mura di quella palestra che può chiamare casa. Bentornato Lele”.

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