Il punto di Biasin sulla Serie A: “Allegri? Allenatore pragmatico che porta punti”

Primo nella speciale classifica dei giornalisti italiani più attivi sui social, stilata da Sensemakers. Storica firma di Libero. Apprezzatissimo volto tivù di Mediaset e Sportitalia e da qualche settimana graditissimo collaboratore di Cronache di Spogliatoio (live con L’ascia raddoppia su YouTube il giovedì sera). Fabrizio Biasin non vuole più fermarsi e da pochi giorni è in tour per presentare il suo ultimo libro: Odio il calcio. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Piemonte Sport, Biasin ha fatto il punto sulle squadre del nostro campionato. Dal Napoli (le voci portano ad un possibile esonero di Garcia) alla super Fiorentina, passando per l’Inter del criticatissimo Inzaghi e della Juventus di Allegri, fresca vincitrice del derby contro il Torino.

Buongiorno Biasin. Intanto grazie per la disponibilità. Direi di parlare subito del Napoli. Sembra che qualcosa stia per esplodere.

“Buongiorno a voi. Beh sì. Il patron del Napoli sta ritornando su suoi passi rispetto alla decisione che aveva preso quest’estate, parecchio coraggiosa e che evidentemente non ha convinto nessuno e non sta portando i risultati sperati. Il nuovo allenatore Garcia non è stato digerito dall’ambiente e soprattutto dallo spogliatoio. Io credo che abbia delle responsabilità ma non tutte. Non c’è stata una comunione di intenti, che è indispensabile per costruire qualcosa di buono. L’idea di dover affrontare un parallelo con la passata stagione è stata perdente in partenza”.

Ci sono similitudini con il caso Benitez all’Inter?

“Un po’ sì. In entrambi i casi il nuovo allenatore ha interrotto la linea con quello che stava succedendo nelle stagioni precedenti. Portare le proprie idee va bene, ma bisogna essere anche dei bravi psicologi. Delle volte i tecnici preferiscono essere un po’ intransigenti. Sarebbe stato difficile per chiunque reggere il confronto. All’epoca fu difficile reggerlo con Mourinho, quest’anno con Spalletti”.

A proposito di Inter. Le critiche mosse ad Inzaghi non trova che siano un po’ esagerate, risultati alla mano?

“Assolutamente esagerate, ma non mi sorprendono per niente. Ormai conosco il modo di comunicare nel 2023. Da qualche anno valgono solo le estremizzazioni. Settimana scorsa l’Inter era la squadra più forte d’Europa, a livello del Manchester City. Dopo il pareggio con il Bologna, i nerazzurri sono diventati una squadra vecchia, senza gioco. Inzaghi non è bravo a gestirla e via così. La verità è che il tecnico sta facendo un buon lavoro e che la squadra è assolutamente in linea con quello che deve fare. Ci sta anche che arrivi un pareggio contro il Bologna. L’Inter non è una squadra perfetta e non vincerà tutte le partite. Se ad ogni non vittoria si scatena l’inferno non ne usciamo più”.

Come mai, secondo lei, Inzaghi non cambia modulo e rimane fedele al suo 3-5-2?

“Se cambiasse modulo gli chiederemmo come mai ha cambiato modulo. In verità porta avanti la sua idea di calcio. Un’idea di calcio che ha portato l’Inter a giocarsi la Champions con le più grandi di Europa. Noi che siamo fuori siamo bravi a cercare soluzioni nel post gara. Lui che è dentro le cerca prima e sono soluzioni che hanno portato oltre 100 milioni nelle casse della società e in questo momento portano i nerazzurri al secondo posto a due punti dal Milan, che, ripeto, non è la cosa più bella del mondo ma neanche l’inferno”.

Anche a Torino c’è un allenatore che va avanti con le sue idee e i risultati gli stanno dando ragione: Allegri. La Juventus come arriverà allo scontro diretto contro il Milan? 

“Non mi aspetto stravolgimenti dal punto di vista del gioco. Allegri è uno pragmatico, che porta avanti la sua idea. Idea che, piaccia o non piaccia, porta a casa punti. Lui i punti riesce a farli, pure a volte producendo sul campo un gioco non bello da vedere. Questo è Allegri. Se alla fine della stagione, avrà fatto il suo dovere, ossia portare la Juve in Champions League, allora avrà ragione lui. L’unica cosa che a me non piace è sentirlo declinare l’idea di poter combattere per lo scudetto. Io presumo sia una strategia. Lui lo dice (di non essere da scudetto, ndr) ma non lo pensa. Però ci sono i tifosi che dicono “Siamo la Juventus e dobbiamo lottare per vincere”.

In zona Champions c’è la Fiorentina. Si aspettava la viola così in alto?

“Siamo al terzo anno di Italiano, allenatore molto bravo e che migliora le squadre nel lungo periodo. In questo momento sta facendo un calcio eccellente. Ha rigenerato giocatori come Arthur e Bonaventura. Anche in questo caso non possiamo ragionare sul parziale, ma bisogna vedere se avrà la forza di resistere fino alla fine. Il potenziale è da Europa. Se arriverà in Champions, bisognerà inchinarsi ad Italiano. In Europa League può arrivarci senza problemi”.

La Roma può arrivare in Champions?

“Sono partiti molto male. Si devono incastrare un po’ di cose per far sì che la Roma entri nelle prime quattro. Non sarà assolutamente facile, anche se il potenziale offensivo della Roma è molto importante”.

Grazie mille Biasin. 

“Grazie a voi”.

 

Altro dall'autore

Dalla Pro Villafranca al Fossano: quante sorprese nel girone B di Eccellenza

Il Team Ribotta sbanca Praga: Filippine battute nell’Open del World Curling Tour

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *