Chieri piange la morte di Dino Cherubini: uomo di sport ed ex dirigente degli azzurri

CHIERI – Chieri piange la morte di Dino Cherubini. Dirigente e volto storico del Chieri Calcio, Cherubini si è spento all’età di 87 anni a Torino, dove era ricoverato in una struttura sanitaria. Uomo di calcio e per bene, è stato una colonna della società torinese, che non a caso ne cura il suo dipinto nel migliore dei modi. “La società porge le più sentite condoglianze alla famiglia Cherubin per la scomparsa del Commendatore Dino Cherubin, punto di riferimento dello sport chierese ed ex dirigente del Chieri Calcio”.

Alle condoglianze del club di Sorrentino, si sono aggiunte anche quelle dei cugini del San Giacomo Chieri. “Presidente, dirigenti, allenatori, collaboratori e giocatori si stringono intorno alla famiglia Cherubini in seguito alla scomparsa di Dino Cherubini. Dino ci lascia all’età di 87 anni, il suo ricordo resterà indelebile per sempre in tutta Chieri”. Per tutti Dinosport, Cherubini è stato vicino anche ad altri sport, tra cui la pallavolo femminile chierese, diventando col tempo un punto di riferimento per tutti gli sportivi della città. Merito anche del suo negozio di articoli sportivi, dal nome Dinosport, presente in via Vittorio Emanuele a Chieri. Sì, perché il Commendatore, arrivato dal Veneto nei primi anni Cinquanta, a seguito della devastazione dell’alluvione in Polesine nel 1951, è stato anche un imprenditore di successo.

Negli anni Cinquanta e Sessanta è protagonista grazie al boom edilizio, che lo fa uno degli imprenditori edili più importanti di Torino. Successivamente, nei primi Settanta, rileva il negozio di cui sopra e lo trasforma in un luogo di culto. Non c’è sportivo o appassionato che non passava da Dinosport. Una tappa obbligatoria. Questo dice molto sul suo essere visionario, che lo ha contraddistinto da tutti. Nessuno è stato come lui. Gli ultimi anni della sua vita li ha passati a Bordighera, guardando il mare: azzurro come il suo Chieri, infinito come la sua passione per lo sport. Poi il ritorno per motivi di salute nella sua città, che oggi lo piange e lo ricorda.

 

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