Sir Salvatore Telesca, così il tecnico e l’Alba Calcio sono entrati nella storia

ALBA – Sì chiamatelo pure Sir Salvatore Telesca. Dopo la vittoria di ieri pomeriggio, venerdì 6 gennaio, che è valsa la seconda Coppa Italia nel giro di due anni, Telesca si è dimostrato un vero e proprio un maestro del calcio dilettantistico piemontese. Non sono solo i numeri a dirci che il tecnico dell’Alba Calcio è un vero e proprio special one dei dilettanti, ma anche la persona dietro l’allenatore. Dietro a quella corazza, che può far sembrare l’allenatore un sergente di ferro, si nasconde un animo gentile, sensibile e umile, sempre disponibile e pronto al dialogo.

Poi sì, ci sono anche i numeri. Due titoli consecutivi, il primo posto nel girone B di Eccellenza, i giovani lanciati e tanti sogni ancora da realizzare. La carriera di Salvatore Telesca e i suoi anni nelle Langhe ormai parlano da soli. Eppure non è sempre stato tutto rose e fiori. Basti solo pensare a come l’ex Lucento e Union BB Vallesusa sia arrivato sulla panchina dei biancocrociati, e per farlo bisogna fare un salto a due stagioni e mezzo fa.

L’addio alla Cbs e la nascita dell’Alba Calcio

Stagione 2020/21. Nonostante il primo posto a sorpresa prima della pausa dettata dal Covid-19, il tecnico e la Cbs si separano in primavera. A far traballare la panchina del tecnico sono le voci di un possibile approdo nella società rossonera di Sorrentino (che avrebbe comportato l’arrivo di un nuovo tecnico), poi il nulla di fatto e, con l’allenatore già lontano da corso Sicilia, la società decise di ripartire da zero, puntando su Renzi come traghettatore e i giovani dell’Under 19. Gioco del destino? Forse.

Sì, perché nel frattempo Gianluca Brovia lascia l’ormai ex Corneliano Roero, dopo aver ottenuto un ottimo secondo posto nel gironcino a 10 squadre di ripresa del campionato, per trasferirsi dai cugini dell’Albese. Insieme a lui si trasferisce anche il direttore sportivo Saverio Roman e l’ossatura forte della squadra, lasciando a Corneliano una manciata di giocatori e tanti dubbi sul futuro. Ed è proprio da quelle ceneri che nasce l’Alba Calcio. Quella che ad oggi si può definire più di una società sportiva, più di una squadra di calcio. Infatti, ad Alba nasce un progetto forte, che permette da subito alla dirigenza di avere nel proprio roster tutti i migliori talenti delle Langhe. Merito delle numerose società satelliti entrate a far parte del progetto e delle persone giuste messe, come si dice in questi casi, nei posti giusti. Un’idea ambiziosa, di caratura nazionale ma che si trova in difetto coi tempi, specie per quanto riguarda la prima squadra, iscritta al girone B di Eccellenza.

L’arrivo di Telesca ad Alba 

Perché stretta coi tempi? Perché a pochi giorni dall’inizio della stagione, che combaciava con l’inizio della preparazione estiva, la società non aveva un direttore sportivo, non aveva un allenatore e non aveva una rosa per disputare il campionato. Il primo passò fu quello di affidare la direzione sportiva a Roberto Zunino, poi di andare sul mercato e convincere Salvatore Telesca a far parte del progetto. Mai scelta fu più azzeccata. Giorno dopo giorno la squadra viene assemblata e, dopo una partenza a rilento, arrivò la prima gioia. Il 6 gennaio del 2021, a soli 4 mesi di vita, l’Alba Calcio conquistò la prima Coppa Italia della sua storia. A fine campionato centrò anche i playoff, poi persi al primo turno contro il Cuneo. Un risultato inimmaginabile, sia per la critica che per gli addetti ai lavori.

Fare meglio di così era impossibile, o quasi. Sì, perché Sir Salvatore Telesca al suo secondo anno con l’Alba Calcio riesce a stupire tutti, centrando, nella giornata di ieri, la clamorosa doppietta in Coppa Italia, che permette ad Erbini e soci di disputare nuovamente la fase nazionale della competizione, e di essere in lotta per la promozione diretta in Serie D (1° posto a pari merito con il Cuneo dopo 14 giornate). Non solo. A luglio Telesca è stato scelto come nuovo Responsabile del settore giovanile dell’Alba Calcio. Questo perché il legame tra le parti è forte, profondo. Un legame, per fare un esempio forte (non tirateci i bicchieri dietro), alla Sir Alex Ferguson e il Manchester United.

Nella terra dove Salvatore è diventato Sir, ora si sogna in grande. Riportare Alba tra le big del calcio dilettantistico piemontese è l’obiettivo di quest’anno. Tra la favola e la realtà. Perché se Edoardo Bennato cantava che Ogni favola è un gioco, che finisce se senti tutti vissero felici e contenti, allora forse esiste da sempre. Non importa l’età.

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