Secondo quanto dichiarato da Tarabella, Meroni ha lavorato anche con gli eurodeputati italiani Pietro Bartolo, Lara Comi e “ha lavorato per molti anni per il signor Panzeri. Posso facilmente immaginare che questo sia il motivo per cui i tribunali sono interessati a lui. Tuttavia, non so dire se in qualità di testimone o in altra veste”. Tarabella conferma di conoscere bene l’ex membro del Parlamento ue, Panzeri: “È stato eletto al Parlamento europeo dal 2004 al 2019, siamo colleghi da molto tempo e, se i fatti sono veri, sarebbe una grande delusione. Gli piace il calcio, abbiamo guardato insieme le partite e discusso i risultati del fine settimana, come molti altri colleghi”.
L’eurodeputato evidenzia il suo atteggiamento all’Eurocamera sul Qatar, perchè giudicato da altri suoi colleghi troppo morbido. “La Coppa del Mondo è stata assegnata al Qatar nel dicembre 2010. Sono stato uno dei primi a sollevare l’obiezione, soprattutto in considerazione del destino poco invidiabile dei lavoratori migranti. Poi le cose hanno iniziato a evolversi positivamente in Qatar, che è, ad esempio, l’unico Paese della zona ad aver abolito il sistema della Kafala. Tutto è lungi dall’essere perfetto, ma ho voluto salutare i progressi compiuti invitando il Qatar a proseguire gli sforzi in questa direzione”, ha sottolineato Tarabella raccontando di essere stato l’ultima volta in Qatar nel febbraio scorso “su invito del Comitato nazionale per i diritti umani, insieme a diversi altri parlamentari, per una conferenza internazionale sui social network e i media”.
E’ necessario soffermarsi sulla portata dell’indagine. Non si tratta infatti di una questione meramente circoscritta ai soli indagati. Stiamo parlando di un vero e proprio scandalo di corruzione interno alle istituzioni europee che inevitabilmente mette a repentaglio la reputazione dell’ala italiana del Parlamento europeo, e non solo. Fonti interne all’Eurocamera confermano che la lettura della situazione sin dai primi giorni dagli addetti ai lavori è che si tratti di una “truffa all’italiana”. Lettura che, adesso, potrebbe complicare la credibilità delle proposte di riforma portate da Roma a Bruxelles su diversi dossier.
Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca, è tra le prime a commentare l’inchiesta tra le cancellerie europee, affermando al consiglio dei ministri Ue degli Esteri: “È un caso veramente incredibile che ora va chiarito senza se e senza ma, con tutta la severità della legge. Perché riguarda anche e specialmente la credibilità dell’Europa. Dovranno esserci conseguenze in diverse aree, ora si tratta di chiarire completamente. Non abbiamo visto nulla del genere da molto tempo”.
Josep Borrell, l’Alto rappresentante per la Politica Estera di Bruxelles, ha definito le notizie “molto, molto preoccupanti” ma “c’è un procedimento in corso”. E’ necessario quindi attendere l’esito.Attese erano le dichiarazioni di Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione ritiene che “le accuse contro il vicepresidente del Parlamento europeo sono estremamente preoccupanti, molto gravi, è una questione di fiducia delle persone nelle nostre istituzioni e questa fiducia richiede i più alti standard di indipendenza e integrità. Ho già proposto la creazione di un organismo etico indipendente che copra tutte le istituzioni dell’Ue”.