Un’istituzione. Dove c’è il grande tennis, c’è Ubaldo Scanagatta. Storico giornalista e telecronista sportivo, oltre che volto televisivo, Scanagatta non poteva mancare in queste Atp Finals di Torino. Il direttore di UbiTennis, il portale dedicato al tennis, in grado di toccare le 200mila visite al giorno (più di tutti gli altri media italiani, ndr) e di essere totalmente inclusivo grazie alle tre lingue (italiano, inglese e francese) a disposizione degli utenti, è intervenuto ai microfoni di Piemonte Sport. Una chiacchierata per fare il punto sul torneo che ha paralizzato la città della Mole, passando poi per Djokovic (il grande favorito) e i tennisti italiani, assenti in questa edizione.
Buonasera Ubaldo Scanagatta, grazie mille per la disponibilità. Come sta?
Grazie a voi per l’opportunità. Per la verità un po’ raffreddato, però tutto bene.
Senta, le stanno piacendo queste Atp Finals?
L’organizzazione è molto superiore allo scorso anno, dove c’era il Covid e tanti servizi non funzionavano o non c’erano proprio. Dal punto di vista organizzativo ci sono alcuni aspetti da migliorare. Per quanto riguarda il tennis, il campo è abbastanza veloce. Quando un giocatore serve forte, diventa molto difficile che l’altro riesca a rispondere. Seppur ci sono stati pochi break nelle partite combattute, solo in diverse occasioni si è arrivati al tie-break. Insomma, non ci si annoia.
Negli ultimi anni lei viene quasi sempre associato a Djokovic, visto anche il vostro rapporto personale. Come ha visto il serbo fin qui?
Molto bene. Posso dire che Ruud quest’oggi in conferenza stampa ha confessato che Djokovic indoor è il più forte del mondo. Lo ha detto il numero 3, giusto per rendere l’idea. Io la penso esattamente come lui. Quando si arriva al momento decisivo, difficilmente sbaglia. Lo si è visto contro Tsitsipas e Rublev, entrambi dominati al tie-break. Djokovic sembra una spanna superiore agli altri. Poi tutto può succedere, ma rimane il favorito numero 1.
Secondo lei chi è la vera sorpresa di questo torneo?
La vera sorpresa è Medvedev, ma intesa come negativa. Ad oggi ha giocato due partite e le ha perse entrambe. Ricordiamo che è stato per 16 settimane il numero 1 del mondo. Inoltre gioca molto bene indoor e ha vinto il Master nel 2020. Questo è un anno comunque molto strano. Condizionato da Wimbledon e dalla guerra tra Russia e Ucraina. Pertanto Medvedev ha giocato poco, un po’ come Djokovic, che non ha giocato 4 tornei importanti. In questo momento, se il serbo dovesse vincere il torneo, arriverebbe a 2000 punti esatti da Alcaraz (numero 1 al mondo, ndr). Se consideriamo che Wimbledon non ha dato punti, e che ha giocato la metà delle gare dello spagnolo…
Medvedev sorpresa negativa più di Nadal?
Nettamente. Medvedev è da campo indoor. Quando ha vinto nel 2020, aveva battuto i numeri 1, 2 e 3 del mondo e non accadeva dal 2007. Lo spagnolo invece è andato in finale solo 2 volte nella storia del torneo. Ha un rapporto totalmente diverso con le Atp Finals. Quindi ci sta che Nadal perda. Come ha detto lui stesso, secondo me giustamente, quando ha vinto l’Open di Australia a gennaio, non ha giocato benissimo all’inizio. Ha trovato la forma cammin facendo, affrontando avversari più modesti all’inizio. A Torino ha trovato subito i più forti. Fosse arrivato qui sulla scia di vari tornei vinti, poteva essere diverso.
In queste settimane abbiamo visto i migliori 8 del tennis mondiale. Secondo lei Berrettini e Sinner potevano giocarsela con loro?
Penso che non avrebbero vinto il torneo. Potevano sicuramente fare la loro bella figura. Non sono così più deboli. Sinner ha avuto il match point con Alcaraz agli Us Open, mentre Berrettini è limitato dal suo fisico ma è andato in finale a Wimbledon. Avrebbero fatto bella figura.
L’ultima e poi la lasciamo. Torino ha mostrato un grande amore per il tennis. Forse negli ultimi anni è stato un po’ accantonato questo sport, ma ora sta tornando alla ribalta. Merito dei nostri atleti, o qualcosa è cambiato in generale?
Le vittorie aiutano. Poi c’è una maggiore copertura televisiva. Sky ha aperto un canale solo sul tennis. Berrettini è un bel ragazzo e va al Festival di Sanremo. Musetti è simpatico e ha un bel tennis da vedere. Per me anche più di Matteo e Sinner. Sicuramente questo ha aiutato. La Federazione ha cambiato atteggiamento. La gestione degli ultimi tempi è stata buona. I tornei in Italia innegabilmente permettono di avvicinare anche il pubblico di altri sport. Peccato che in Coppa Davis non siamo al completo, in quanto potevamo essere i favoriti.
Grazie mille e buon tennis
Grazie a voi.
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