Ormai è chiaro. L’allenatore paga i risultati altalenanti della sua squadra. Lo stiamo scrivendo quasi tutti i giorni, per tutte le categorie. Questo è il calcio, che, come avevamo spiegato, delle volte ha poca memoria mentre in altre occasioni è difficile da capire. Un po’ come per l’esonero di Enrico Lombardi, ormai ex tecnico dell’Albese, compagine che milita nel girone B di Eccellenza. Dopo una rivoluzione importante attuata in estate, dove i biancoazzurri hanno salutato le loro stelle per una rifondazione con i migliori giovani del territorio, l’Albese è pronta a ricominciare nuovamente da capo.
Nonostante i tanti giovani messi in campo (l’Albese ha l’età media più bassa (21 anni) di tutti i gironi di Eccellenza e Promozione piemontese, ndr) una rivoluzione ben avviata, il quartultimo posto spaventa e non poco la dirigenza. Come ovvio che sia, la progettualità ha un peso ma i risultati di più. Le due sconfitte consecutive per 3-0 (contro Acqui e Centallo) costano caro a Lombardi, che saluta Alba dopo pochi mesi. Una scelta che lascia un po’ perplessi, in quanto tutti sanno che lavorare con i giovani porta con sé pregi e difetti. Tanti alti e bassi. Difficile immaginare che tutto questo non sia stato messo sulla bilancia ad inizio stagione, una volta fatte le scelte sul mercato. Una scelta che ha già portato del malumore in città.
“Ho sognato – ha scritto Lombardi, che attraverso una lettera condivisa su Facebook ha deciso di salutare tutti – Ci ho messo il cuore, la mia passione. I miei principi e la mia morale. Il mio entusiasmo. I miei errori, la mia faccia. Quel sogno è svanito. Ci credevo alla grande. E’ stato bello comunque, grazie a tutti. Forza Albese”.
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