Un cammino lungo oltre trent’anni, che ha visto la nascita di un sodalizio che, ora, è il terzo moto club in Italia. Giorgio Bandoli, presidente uscente del moto club Alfieri, analizza quanto fatto fino ad oggi, dopo essere stato guida del club per 27 anni.
Giorgio, sei sempre stato guida del moto club Alfieri, fin dalla sua nascita
Nel 1990 sono stato tra i fondatori del moto club Alfieri, poi vicepresidente per cinque anni e presidente fino ad oggi per 32 anni in totale.
In quale clima è nata questa bella realtà?
E’ nata tra amici, un po’ per caso. Prima nella sede dell’ex bar Piper, poi in via Giusta, successivamente nella pista di Valmanera e infine nella nuova sede attuale di via della Croce Verde.
Il moto club Alfieri è nato come necessità di trovarsi per andare in moto, con qualsiasi moto. Successivamente si è voltato lo sguardo anche verso la gare, specializzandosi nell’enduro.
Cosa hai visto in questo cammino lungo oltre trent’anni?
In questi trent’anni ho visto una realtà che si è sviluppata sempre più, nata dalla volontà di pochi è diventata la realtà di tanti. Un’idea partita dal basso, da una dimensione conviviale, che è diventata famiglia. E’ ancora adesso meravigliosa l’atmosfera goliardica come all’inizio, quella meno votata alle gare ed alla competizione, sempre pronta a nuovi stimoli.
Il ricordo più bello, che non cancellerai mai?
In realtà sono tantissimi, ma il più bello è sicuramente l’avvicendamento di tantissime persone nell’organizzare gare e nella vita attiva del moto club. È bello sapere che tanti ragazzi giovani hanno iniziato ad andare in moto anche grazie al moto club Alfieri. Tanti piloti si sono uniti a noi nel corso degli anni, collezionando successi: abbiamo avuto tanti campioni nel nostro palmares e sono nate anche belle amicizie, che continueranno nel tempo.
Qualche rimpianto?
Non ho rimpianti, abbiamo raggiunto tutti i più alti obiettivi cui un moto club amatoriale poteva ambire e abbiamo fatto molte volte da punto di riferimento per altri moto club o promoter del settore.
Personalmente, mi sono tolto tutte le soddisfazioni possibili, dall’organizzare gare a livello regionale, Italiano, Europeo, sino ad arrivare al Campionato del mondo a squadre: la mitica Sei Giorni di enduro, la gara più importante e storica del panorama motociclistico Mondiale. Ho scelto di passare il testimone nel momento più “alto” del moto club Alfieri per dare spazio a nuove energie e stimoli, proprio perché continuo a credere nel potenziale di questo gruppo di cui farò sempre parte
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