Proteste universitarie a Torino contro il caro mense: occupati gli uffici dell’assessora all’Istruzione Chiorino

Bollette, affitti e rincari mense Chiorino vergogna. Benvenuta nel mondo reale“. Così recita lo striscione che è stato appeso questa mattina, lunedì 7 novembre, nei corridoi degli ufficio dell’assessora regionale all’Istruzione, Lavoro, Formazione e Diritto allo Studio Universitario, Elena Chiorino. Un gruppo di studentesse e studenti dell’Università di Torino si sono recati in via Magenta, 12 A per protestare contro l’aumento dei prezzi delle mense EDISU (Ente regionale per il diritto allo studio universitario del Piemonte).

Come spiegano i manifestanti: “da settimane come studenti e studentesse dei poli universitari di Torino ci stiamo mobilitando per fermare l’aumento dei prezzi delle mense Edisu. Nel mese di novembre entreranno in vigore aumenti del costo dei pasti fino al 45%, che potranno incidere per 50 euro al mese sulle spese di chi mangia in mensa“.

Due venerdì fa eravamo in presidio sotto la Regione Piemonte, – proseguono gli studenti – alla richiesta di un dialogo, l’assessora regionale al diritto allo studio universitario Chiorino di Fratelli d’Italia ci ha consegnato una lettera vergognosa in cui definisce gli studenti “dirittisti” che dovrebbero vivere nel mondo reale e andare a lavorare”.

Alla lettera dell’assessora, studentesse e studenti rispondono: “conosciamo bene il mondo reale e tutte le sue contraddizioni, proprio per questo noi a lavoro dobbiamo andarci per poter campare“.

Già il mese scorso, studenti e studentesse hanno protestato sotto la sede della Regione Piemonte contro l’aumento del costo delle mense. In quell’occasione le sue posizioni avevano creato particolarmente eco tra i movimenti studenteschi, e in particolare il Movimento Cambiare Rotta. “Gridare allo scandalo per pagare 2.15 euro un pasto completo nella mensa universitaria è un insulto alla povertà, un’offesa a quei genitori che per i propri bambini pagano più del doppio, uno schiaffo a chi ogni giorno si alza presto per mantenere in vita la propria attività e per pagare le bollette”, aveva affermato l’assessora. Per poi rincarare ulteriormente la dose: “Anziché manifestare, dovreste ringraziare i cittadini piemontesi che con le loro tasse vi permettono di avere una tariffa tra le più basse d’Italia e di studiare in una Regione che vi garantisce più di 60 milioni di euro di borse di studio. A voi un consiglio: correte a studiare”.

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