Paschetta punto di riferimento: la Luese Cristo riparte da lui e da Giuliani

TORINO. Un inizio di stagione tutt’altro che lineare per la Luese Cristo, che dopo le buone basi lasciate da Davide Lanzafame sembrava pronta a rilanciarsi con un progetto ambizioso. Il direttore sportivo Fabio Paschetta era riuscito a portare in panchina Salvatore Telesca, allenatore dal curriculum importante, costruendogli attorno una rosa pensata per esaltare le sue idee di gioco.
Eppure il matrimonio si è interrotto in fretta: appena quattro le gare ufficiali disputate, tra Coppa e campionato, con un solo punto conquistato in campionato e la sensazione di un percorso mai davvero iniziato. Una parentesi che si è chiusa in fretta con le dimissioni di Telesca e del vice Boschetto, accettate dalla società.
La settimana che è seguita è stata frenetica, tra il “toto-allenatore” e le ipotesi più disparate, fino alla scelta di Mino Giuliani, chiamato a guidare la squadra in una fase complicata. Ma in realtà il collante della Luese Cristo resta e resterà Paschetta, già protagonista in passato di decisioni coraggiose e in parte sorprendenti – come l’arrivo di Lanzafame – e ora punto di riferimento tecnico e dirigenziale.
Sarà infatti il direttore sportivo il primo appoggio per il nuovo allenatore e per un gruppo che ha bisogno di ritrovare serenità, coesione e fiducia. Giuliani dovrà pensare al campo, ma per tutto ciò che riguarda l’ambiente, i rapporti interni e la gestione delle difficoltà, sarà inevitabilmente Paschetta a fare da garante, cercando di tenere insieme società, staff e calciatori.
Un compito non semplice, ma fondamentale per dare continuità a un progetto che, tra ambizioni e scosse, non ha ancora trovato il suo equilibrio. La stagione è appena iniziata, e l’auspicio in casa granata è che questo “pazzo avvio” possa presto lasciare spazio a un cammino più lineare e costruttivo.