Parigi 2024, tiro con l’arco: buone prestazioni da parte di Alessandro Paoli

PARIGI – Il tiro con l’arco saluta i Giochi Olimpici di Parigi2024, i cinque eventi vedono il dominio incontrastato della Corea del Sud che conquista i 5 titoli in palio (doppio individuale e squadre e mixedteam). Le gare iniziate il 25 luglio scorso con le 72 frecce di qualifica, si sono concluse domenica 4 agosto. Gli azzurri in gara hanno ben figurato, ma in molti casi i cammini negli scontri si sono fermati proprio per mano della Corea.

A Parigi era presenta la squadra maschile completa, composta da Alessandro Paoli (Frecce Azzurre/Arcieri Iuvenilia), Mauro Nespoli (vice-campione uscente) e Federico Musolesi, mentre al femminile solamente Chiara Rebagliati. Per Paoli e Musolesi si trattava dell’esordio a cinque cerchi e ben hanno figurato nella splendida cornice e impianto all’Esplanade Des Invalides, nel cuore della capitale francese.

Nella gara di qualifica Alessandro Paoli chiude in trentasettesima posizione (658 punti). Ai trentaduesimi di finale batte 7-3 l’atleta del Buthan Dorji (26-26, 25-27, 30-26, 29-26, 28-27); ai sedicesimi però affronta il coreano Lee Wooseok (che eliminerà successivamente Nespoli ai quarti di finale e conquisterà poi la medaglia di bronzo) arrendendosi 6-0 (30-28, 28-26, 30-28).

Nella gara a squadre, il trio azzurro chiude l’Olimpiade in sesta posizione (settimi al termine della qualifica). Gli ottavi di finale sono subito un match combattuto contro il Kazakistan, vinto per 5-4 solamente alle frecce di spareggio (59-52, 53-56, 55-55, 56-56; 28-26). Gli azzurri devono però poi arrendersi ai padroni di casa della Francia (poi argento), nei quarti di finale, per 2-6 (56-55, 54-56, 49-58, 54-55).

Queste le parole di Paoli al termine della competizione individuale: “Sono arrivato sul campo delle finali forse un po’ troppo concentrato a fare il compitino, ho perso un po’ il focus e il tecnico mi ha giustamente ripreso. I risultati a quel punto si sono visti con un 30 e altri 10 già nel primo match, poi mi sono scontrato con il coreano e sai che devi sempre fare dieci, non puoi mai uscire dal giallo perché quando sbagli una freccia gli lasci la strada libera e loro non sbagliano mai. E’​ stata la mia prima Olimpiade, l’ho vissuta al meglio, ma ora è il momento di pensare al futuro, so su cosa devo lavorare, quello che c’è da migliorare e da evitare per raggiungere una medaglia olimpica, ci lavoreremo per tutti i prossimi quattro anni”.

Ma i complimenti si estendono anche a chi era dietro la linea di tiro in questi ultimi anni, parliamo ovviamente del CT della Nazionale Targa Giorgio Botto (Arcieri delle Alpi), che, assieme a tutto lo staff Federale, ha contribuito alla qualifica per i Giochi Olimpici e alle frecce tirate poi a Parigi. Anche per lui il coronamento del sogno di poter prendere parte a un’avventura a cinque cerchi.

In attesa che si chiuda questa XXXIII edizione dei Giochi Olimpici, si attende l’appuntamento Paralimpico (dal 28 agosto all’8 settembre, tiro con l’arco dal 29 agosto al 5 settembre) con altri due arcieri piemontesi in gara (Mijno e Bonacina).


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