“Il nuovo è sempre meglio”. Certo, citare Barney Stinson (personaggio della celebre serie How i met your mother) in un articolo che parla di Serie D può sembrare strano, ma la sua teoria, ovvero che il nuovo è sempre meglio, sembra essere stata presa alla lettera dalla maggior parte dei club del girone A. Su 20, solamente 7 società hanno deciso di confermare il proprio tecnico. Le altre 13 hanno scelto di puntare su nuovi allenatori.
Entriamo nel dettaglio e partiamo dai tecnici confermati. Quattro sono “piemontesi”: Floris (Bra), Daidola (Derthona), Schettino (Gozzano), Rignanese (Pinerolo). Completano il quadro dei riconfermati Cusatis (Alcione Milano), Giannini (Sanremese) e Ruvo (Lavagnese). Per loro parlano i risultati della passata stagione, ma anche il rispetto delle scadenze dei progetti tecnici iniziati ormai due estati fa.
Adesso concentriamoci sui nuovi. In Piemonte cambiano in sei: l’Asti si affida a Sesia, il Borgosesia a Moretti, l’RG Ticino a Carobbio, il Chieri a Nisticò, il Chisola ad Ascoli e l’Alba Calcio a Viassi. Cambio anche sulla panchina del “vicino” PDHAE, dove la scelta è caduta su Fresia. Novità anche in Lombardia. Se l’Alcione Milano riparte da Cusatis, le altre cambiano tutte: Cotta è l’uomo della ripartenza per il Città di Varese e Mandola per la Vogherese. In Liguria, tolto Giannini e Ruvo, è rivoluzione totale: Fossati per l’Albenga, Rolla alla Fezzanese, Lunardon al Ligorna e Mancini al Vado.
13 società su 20 hanno deciso di cambiare, confermando la teoria del nuovo è sempre meglio. Ma sarà davvero così?