Il 31 gennaio 2020, con una delibera del Consiglio dei Ministri, l’Italia entrava ufficialmente in stato di emergenza. A distanza di quasi tre anni dai primi stringenti provvedimenti cautelativi, oggi il Covid-19 sembra soltanto un lontano ricordo. Da sabato 1° ottobre 2022 non è più obbligatorio indossare le mascherine chirurgiche Ffp2 sui mezzi pubblici. Sia per il trasporto locale che interregionale.
L’ordinanza, firmata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, proroga l’obbligatorietà del dispositivo di protezione all’interno delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali per lavoratori, visitatori e utenti. Considerato che ospedali e residenze sanitarie assistenziali ospitano pazienti fragili, la misura preventiva resterà valida per tutto il mese di ottobre. Spetterà al prossimo esecutivo, il cui insediamento coincide con la decadenza dell’obbligo, decidere se prorogare ulteriormente l’utilizzo delle mascherine.
Dal 1° ottobre, tuttavia, l’utilizzo della mascherina è fortemente raccomandato. Come è stato possibile assistere negli anni passati, infatti, l’arrivo dell’autunno coincide con l’aumento dei contagi e dell’indice Rt. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità il 30 settembre, sale l’incidenza settimanale a livello nazionale: 325 ogni 100.000 abitanti (23/09/2022 -29/09/2022) vs 215 ogni 100.000 abitanti (16/09/2022 -22/09/2022). Nel periodo 7 settembre–20 settembre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,00 (range 0,86-1,26), in aumento rispetto alla settimana precedente e pari al valore soglia. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in aumento ma ancora sotto la soglia epidemica: Rt=0,95 (0,90-1,00) al 20/09/2022 vs Rt=0,87 (0,82-0,91) al 13/09/2022.
Con l’inizio del nuovo anno scolastico 2022/23, studentesse, studenti e tutto il corpo docente hanno fatto rientro con l’obbligo dell’utilizzo della mascherina già decaduto. Fatta eccezione per le persone fragili. Nel settore privato, la regolamentazione spetta alle parti sociali, le quali indicano, attraverso un protocollo d’intesa, il comportamento da adottare tra dipendenti. Anche nel privato, l’obbligo resta in vigore fino al 31 ottobre per coloro che non riescono a rispettare la distanza minima di sicurezza.