lunedì, Dicembre 15 2025

Brazilian Touch, Saluzzo Soul

di Andrea Musacchio
15 Dicembre 2025 2 min lettura
PS INK

Brazilian Touch, Saluzzo Soul

di Andrea Musacchio

Foto Saluzzo

SALUZZO. Certe stagioni hanno un volto preciso. Per il Saluzzo, nel girone d’andata, quel volto è quello di Matheus Luz dos Santos. Sette gol in campionato, l’ultimo arrivato domenica contro il Varese, ma soprattutto una presenza costante, ingombrante per gli avversari e rassicurante per i compagni. Non solo numeri: personalità, qualità, senso del gioco. Dos Santos ha preso per mano il Saluzzo e lo ha accompagnato, passo dopo passo, dentro una prima metà di stagione che parla anche – e forse soprattutto – la sua lingua.

Brasiliano di nascita, mancino naturale, Matheus è uno di quei giocatori che non si limitano a occupare una zona di campo. La interpreta. Parte largo a destra, rientra, dialoga, accende la manovra. Ala, seconda punta, trequartista: definizioni utili fino a un certo punto. Perché Dos Santos è un giocatore totale, capace di legare i reparti e di essere decisivo quando il pallone pesa.

Il suo girone d’andata è stato “tanta roba”, senza bisogno di giri di parole. Lo raccontano i gol, certo, ma lo raccontano ancora di più le giocate. Come quella, rimasta negli occhi, contro l’Asti: accelerazione sulla fascia destra, difensori galletti storditi da finte e cambi di ritmo, rientro sul sinistro e conclusione violenta. Traversa, gol. Un gesto tecnico di alta scuola, di quelli che non nascono per caso.

Contro il Varese è arrivata un’altra firma, pesante, dentro una partita vera, tesa, da Serie D che assomiglia a categorie più alte. Dos Santos non si è nascosto, anzi: ha chiesto palla, si è preso responsabilità, ha fatto quello che fanno i giocatori che sentono la squadra come cosa propria.

Il Saluzzo ha trovato in lui un punto di riferimento tecnico ed emotivo. Nei momenti in cui serve qualità per respirare, quando c’è bisogno di un’idea per uscire dalla pressione, Matheus Luz dos Santos c’è sempre. Con il pallone incollato al mancino e quella calma tipica di chi sa di poter fare la differenza.

Il girone di ritorno è ancora tutto da scrivere. Ma una certezza già c’è: il Saluzzo, fin qui, ha camminato forte perché qualcuno davanti ha acceso la luce. E quella luce porta il nome di Matheus Luz dos Santos.


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