sabato, Dicembre 13 2025

Saluzzo–Varese, il quarto posto passa da qui

di Andrea Musacchio
13 Dicembre 2025 3 min lettura
Foto Paolo Costa / Saluzzo FB

SALUZZO. Saluzzo–Varese non è più una partita da raccontare come una sorpresa di calendario. È uno scontro diretto per il quarto posto, uno di quelli che definiscono ambizioni, misurano percorsi e aiutano a capire chi, davvero, può restare agganciato al treno che conta nel Girone A. I granata arrivano all’appuntamento da quinti, a un solo punto proprio dai lombardi, con la concreta possibilità di operare il sorpasso davanti al proprio pubblico.

Chiamare il Saluzzo una rivelazione, a questo punto, rischia di essere riduttivo. Nell’ultimo anno e mezzo il club ha compiuto una serie di passaggi in avanti netti e progressivi. Da neopromossa ha chiuso la scorsa stagione con un record storico di punti, risultato tutt’altro che episodico. Quest’anno, nonostante un cambio di proprietà che avrebbe potuto rallentare il percorso, la squadra è rimasta stabilmente nella parte alta della classifica, confermando solidità e identità.

Gran parte del merito va attribuita a Giuseppe Cacciatore, una scommessa che in pochi, all’inizio, avrebbero immaginato così immediatamente vincente. Arrivato quasi in punta di piedi dopo l’addio di Salvatore Telesca, con un gruppo assemblato in tempi ristretti, il tecnico ex Borgaro e Pro Eureka ha prima saputo gestire un avvio di stagione complesso, poi ha costruito risultati e continuità attraverso una proposta di gioco riconoscibile. Il record di punti non è arrivato per caso, ma come conseguenza di una qualità collettiva cresciuta settimana dopo settimana.

Da quella qualità il Saluzzo è ripartito anche quest’anno. Con Cacciatore in panchina e con un talento che oggi rappresenta molto più di un semplice valore aggiunto: Matheus Luz Dos Santos. Il brasiliano aveva già lasciato intravedere il suo potenziale nella passata stagione, ma in questa annata sembra aver completato uno step ulteriore, quello della maturità. Gol, giocate decisive, personalità: il numero 10 granata è diventato il trascinatore tecnico ed emotivo della squadra. Domenica, in casa, avrà l’occasione di guidare il Saluzzo in un possibile sorpasso che fino a poco tempo fa sarebbe sembrato impensabile.

Dall’altra parte c’è un Varese difficile da decifrare. Per storia, blasone e aspettative resta una big del girone, ma il campo ha raccontato una stagione fatta di luci e ombre. Quarto posto in classifica, a due punti dal Chisola terzo, ma anche tanti interrogativi legati ai punti lasciati per strada e a una continuità mai davvero trovata. Una squadra che, sulla carta, avrebbe potuto competere fin dall’inizio con il Vado, ma che invece ha vissuto un girone d’andata più realistico, forse persino prudente, rispetto alle attese di una piazza abituata a ben altro.

Eppure, proprio questa sfida rappresenta per il Varese un bivio importante. Vincere a Saluzzo significherebbe blindare il quarto posto e rilanciare le proprie ambizioni, con la possibilità concreta di puntare al terzo entro la fine del 2025. Un obiettivo che, guardando la classifica, non è affatto irrealistico.

Saluzzo–Varese è quindi molto più di una partita tra quinta e quarta. È il confronto tra una realtà in piena ascesa e una squadra che cerca conferme, tra entusiasmo e pressione, tra crescita costante e necessità di risposte. Novanta minuti che possono ridisegnare gerarchie e raccontare, ancora una volta, quanto questo girone sappia sorprendere.


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