La rivoluzione del calcio femminile parte anche dal linguaggio? Secondo il CT Andrea Soncin, sì. L’allenatore della Nazionale di calcio femminile, o meglio, della Nazionale femminile di calcio, sta cercando di attuare un vero e proprio cambio di mentalità, che va oltre il “semplice” compito di guidare la formazione azzurra verso grandi traguardi. “Mi piace considerarmi l’allenatore della Nazionale femminile di calcio”, ha dichiarato Soncin.
Non è la prima volta che il Commissario Tecnico solleva la questione, sottolineando più volte l’esigenza di cambiare la percezione del movimento femminile partendo proprio dalle etichette. Secondo la visione del tecnico azzurro, il calcio deve essere un luogo senza barriere: il calcio è calcio, punto.
Il “pallone” è fatto di passaggi, contrasti, azioni, parate, sconfitte, vittorie e di tutto ciò che ci fa innamorare di questo sport. E tutto questo deve andare oltre l’essere considerato uno sport “da maschi” o “da femmine”.
Questa rivoluzione linguistica si affianca alla recente modifica delle impostazioni di ricerca su Google UK (Regno Unito), che ora permette di visualizzare i risultati delle squadre maschili e femminili in modo unificato quando si cerca il punteggio di una partita.
Piccoli cambiamenti, certamente, ma che danno il via a quella che si prospetta essere una vera e propria rivoluzione culturale. Una rivoluzione che permetta alle bambine di sognare di diventare calciatrici senza essere condizionate dai tanti pregiudizi che ancora si leggono sotto i post, nelle dichiarazioni e nei commenti alle partite di… calcio.
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