Il calcio piemontese si interroga sul destino della “Class of ’97”, una generazione che sembra essere stata dimenticata. Nel primo turno della Coppa Italia di Eccellenza, solo 21 giocatori nati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre del 1997 sono stati convocati dalle squadre partecipanti. Un numero sorprendentemente basso, che alimenta il dibattito sul mancato ricambio generazionale nel calcio locale.

Questi dati evidenziano una tendenza preoccupante: una generazione di calciatori sembra essere sparita dai radar, non riuscendo a emergere o a mantenere un posto nelle squadre di Eccellenza. Le ragioni di questo fenomeno possono essere molteplici, tra cui la difficoltà di affermarsi in un ambiente competitivo, la mancanza di opportunità o il passaggio precoce ad altre categorie o carriere.

Il calcio dilettantistico piemontese, storicamente fucina di talenti, si trova ora a fare i conti con una possibile crisi di crescita e sviluppo dei suoi giovani atleti. La speranza è che questa situazione possa essere uno spunto di riflessione per società e allenatori, per capire come valorizzare al meglio le future generazioni e prevenire la “perdita” di altre classi di giovani promesse.

(In foto Jacopo Tozzi, attaccante della Cbs classe 1997 / Foto Cbs Scuola Calcio)


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