Ucraina, Farnesina: “In Russia fino a 5 anni di carcere a chi varca illegalmente il confine”

(Adnkronos) – "Qualsiasi attraversamento del confine internazionale tra Ucraina e Russia non debitamente autorizzato da entrambe le parti, così come lo svolgimento di attività giornalistica non autorizzata da Autorità russe all’interno del territorio internazionalmente riconosciuto della Federazione Russa, oltre ai profili di sicurezza comporta l’arresto nella Federazione Russa, con pena sino a 5 anni". E' quanto si precisa sulla pagina Viaggiaresicuri.it, portale della Farnesina, gestito dall’Unità di Crisi, creato "per fornire ai cittadini italiani una panoramica ampia e diversificata di informazioni su tutti i Paesi del mondo", in un post pubblicato oggi, la settimana dopo l'apertura in Russia di una inchiesta penale a carico dei giornalisti Rai Stefania Battistini e Simone Traini per il loro servizio nella regione russa di Kursk (le accuse formulate sono infatti l'aver attraversato illegalmente il confine con la Russia ed effettuato riprese video a Sudzha, ndr). Viaggiaresicuri.it aggiunge, sempre facendo riferimento a quanto reso noto dall'Fsb, che si rischia di essere arrestati "anche in tutti quei Paesi con i quali Mosca ha in vigore accordi di cooperazione in materia di polizia" e che Mosca "al momento non ha reso noto l’elenco dei Paesi con cui sono in vigore detti accordi". "Ai connazionali, ancora presenti in Ucraina, è fortemente raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare il Paese, negli orari in cui non è in vigore il coprifuoco", si aggiunge, ricordando che tale misura è in vigore generalmente a partire dalla mezzanotte alle ore cinque del mattino e che, in circostanze particolari, le Autorità locali possono imporre un coprifuoco 'rafforzato', che si può estendere anche per due giorni consecutivi. "Durante il coprifuoco, solo coloro che siano in possesso di specifica autorizzazione, possono spostarsi in città. Si può lasciare la propria abitazione, solo per recarsi nei rifugi". Queste raccomandazioni rivolte agli italiani in Ucraina, "sono estese anche a tutti i giornalisti e ai foto-cine operatori, tuttora presenti nel Paese". "Tutti i viaggi verso il Paese, a qualsiasi titolo, sono assolutamente sconsigliati".  Si ribadisce che, "alla luce dell’aumento degli attacchi e degli scontri diffusi su tutto il territorio ucraino, non sussistono le condizioni minime di sicurezza per operare sul terreno e non è possibile prestare assistenza diretta". "Ai connazionali che debbano recarsi in Ucraina per ragioni di lavoro, si ricorda che un eventuale viaggio, in presenza di questo sconsiglio, configura una responsabilità in capo al datore di lavoro, come da disposizioni di legge. Si raccomanda, pertanto, di adottare idonee misure di prevenzione e di mitigazione del rischio e massima cautela". "Nonostante il contrario avviso della Farnesina a compiere viaggi a qualsiasi titolo nel Paese, qualora giornalisti e foto-cine operatori siano presenti nel Paese, questi sono invitati ad esercitare massima cautela e a valutare attentamente ogni spostamento interno, mentre si raccomanda, ai datori di lavoro, di adottare idonee misure di prevenzione e di mitigazione del rischio". "Si continuano a registrare sempre più pesanti attacchi missilistici a Kiev e in tutto il territorio ucraino. Si raccomanda la massima prudenza e di seguire aggiornamenti ed indicazioni delle Autorità locali", si sottolinea. "Tutti i viaggi verso l’Ucraina, a qualsiasi titolo, sono assolutamente sconsigliati", si ribadisce.  "I ripetuti bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche ucraine comportano gravi e prolungate interruzioni di elettricità, acqua corrente e riscaldamento, in tutte le aree del Paese, compresa la capitale Kiev. Frequente è il non funzionamento di Internet e delle linee telefoniche, nelle aree rurali ma anche nei centri urbani, in tutte le regioni dell'Ucraina. La situazione resta critica, con il concreto rischio di completo collasso delle infrastrutture energetiche. In questo contesto, risulta spesso impossibile ricevere assistenza in caso di necessità", si sottolinea ancora. Tutti i giornalisti stranieri, inoltre, prima di fare ingresso nel territorio internazionalmente riconosciuto dell’Ucraina devono obbligatoriamente accreditarsi presso il Ministero della Difesa ucraino, seguendo scrupolosamente la procedura richiesta dalle Autorità ucraine e prevista dalla legge marziale in vigore. Qualsiasi esercizio dell’attività giornalistica non previamente autorizzato da parte delle autorità ucraine è sanzionabile con l’espulsione dal Paese e il divieto al reingresso fino ai 5 anni. L’Unità di Crisi, si aggiunge, non è responsabile per il coordinamento di eventuali iniziative umanitarie e di assistenza alla popolazione ucraina e, in questa fase, non è possibile per l’Ambasciata italiana in Ucraina facilitare tali attività. È necessario che tali iniziative siano realizzate con una controparte affidabile in loco. Si tenga, inoltre, conto che tali iniziative potrebbero presentare ostacoli logistici dovuti alla situazione sul terreno, anche ai confini. Né l’Unità di Crisi, né l’Ambasciata italiana in Ucraina possono fornire garanzie di affidabilità in merito ad eventuali controparti locali. I cittadini italiani di sesso maschile, di età compresa tra i 18 e i 60 anni, in possesso anche di cittadinanza ucraina o con pratica per l’ottenimento della cittadinanza ucraina in corso di definizione, una volta entrati sul territorio ucraino, sono impossibilitati a lasciare il Paese e sono soggetti alla Legge sulla mobilitazione, anche ove in possesso di Passaporto italiano in corso di validità. La legge ucraina, infatti, non riconosce la doppia cittadinanza. I connazionali in possesso di doppia cittadinanza italiana ed ucraina vengono considerati, dalle Autorità locali, esclusivamente come cittadini ucraini, quando si trovano sul territorio dell’Ucraina. Essi sono soggetti a tutti i diritti e agli obblighi in vigore per i cittadini ucraini, con particolare riferimento alle disposizioni previste dalla Legge marziale e dalla Legge sulla mobilitazione, sulla cui applicazione l'Ambasciata d'Italia a Kiev non può intervenire. Inoltre, per l’espatrio dal territorio ucraino, in ogni caso, le Autorità locali richiedono ai cittadini ucraini di esibire un Passaporto ucraino in corso di validità. I doppi cittadini, anche ove autorizzati all'espatrio (come per esempio minori, donne, uomini over 60), non possono lasciare l'Ucraina esibendo esclusivamente il Passaporto italiano.  Viaggiaresicuri.it precisa anche che in Russia "è proibito lo svolgimento di qualsiasi attività giornalistica", quindi "pubblicazioni su giornali e riviste, canali televisivi, siti web, anche amatoriale o a carattere di blogging", agli stranieri sprovvisti di apposito visto per giornalisti e non ufficialmente accreditati come tali dal Ministero degli Esteri della Federazione Russa. "Il possesso di altra tipologia di visto senza l’accredito ufficiale non consente l’esercizio dell’attività giornalistica".  Al riguardo, si ribadisce, che in caso di inosservanza delle pertinenti disposizioni, le leggi russe prevedono pene severe, fino all’arresto, per quanti svolgano attività giornalistica, di inchiesta e mediatica, in assenza del necessario visto per giornalisti. Si invitano quindi i giornalisti italiani, ufficialmente accreditati, a prendere contatto con l’Ambasciata d’Italia a Mosca per segnalare la propria presenza e a prestare la massima cautela, una volta in Russia". "Episodi recentemente verificatisi suggeriscono di evitare assembramenti di qualsiasi tipo (in Russia, ndr), per non mettere a repentaglio la propria incolumità fisica ed essere fatti oggetto di fermi e di altri provvedimenti restrittivi. Si invitano, inoltre, i giornalisti ad evitare gli spostamenti interni nel territorio russo, che non siano assolutamente necessari e non siano stati previamente concordati con le Autorità locali". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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