Giordano sulla fine della Femminile Juventus: “Provo rammarico: c’erano persone sbagliate, al momento sbagliato”

TORINO – La Femminile Juventus, dopo 46 anni di storia, chiude la saracinesca e non parteciperà a nessuna competizione nella prossima stagione. Una sconfitta per l’intero movimento femminile, che si vede costretto a dire addio a una storica realtà torinese, la quale ha contributo allo sviluppo del calcio femminile in tutto il territorio nazionale.

Tobia Giordano, Direttore Generale della Femminile Juventus, è intervenuto ai microfoni di Piemonte Sport per commentare la notizia, cercando di dare anche spiegazioni ai tanti tifosi che, in queste ore, hanno espresso il proprio sdegno per la notizia, additando pesantemente l’interesse delle istituzioni nei confronti del movimento  femminile, ree di non investire abbastanza per le società dilettantistiche.

“Con grande dispiacere, il prossimo anno non faremo attività come Femminile Juventus” , esordisce Giordano, “preferisco non aggiungere troppi commenti, perché quando ti comunicano il 4 giugno, che ciò che è stato firmato un anno fa non ha più valore, non lascia spazio a ulteriori argomentazioni, il tutto si commenta da solo”.

L’ormai ex Direttore Generale delle bianconere, con questo commento, fa riferimento al patto di collaborazione che ha vista coinvolta la stessa Femminile Juventus e l’Accademia Torino. La società granata, si sarebbe occupata del Settore Giovanile (dalla categoria U16 alla categoria U19), mentre alle bianconere sarebbe spettato il compito di far proseguire il percorso delle ragazze in Prima Squadra; sebbene le Prime Squadre di entrambe le società sarebbero rimaste separate l’una dall’altra (l’articolo completo qui).

Tobia, senza fare allusioni, conclude il suo intervento con uno sfogo personale: “Certa gente, purtroppo, è la rovina del calcio femminile; c’è ancora troppo dispiacere per quanto accaduto, oltre al tanto rammarico. Dopo 15 anni, meritavamo un epilogo diverso: abbiamo incontrato le persone sbagliate, nel momento sbagliato”.


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