Dall’ictus al ritorno in campo, la nuova vita di Davide Iguera: “Il malore mi ha cambiato radicalmente”

CASELETTE – Le vittorie e i risultati, nello sport, sono importanti, certo, ma ciò che rende speciali un atleta, un allenatore o una squadra, sono le emozioni che riescono a suscitare: passione, sacrificio e resilienza; Davide Iguera, Presidente del Caselette Calcio e allenatore dell’U19 dei neroverdi, è uno di quegli esempi di forza d’animo che fanno appassionare i tifosi di qualsiasi disciplina sportiva.

Il 18 novembre 2023, Iguera è stato ricoverato in ospedale per un ictus celebrale, che lo ha costretto a stare lontano dai campi. Intervenuto ai microfoni di Piemonte Sport, Davide racconta di quei terribili momenti: “Era un sabato mattina e mi stavo dirigendo al campo per accompagnare mio figlio: ho cominciato ad avere dei sintomi strani e dopo i primi controlli all’ospedale di Rivoli, accertando l’ictus in corso, mi hanno trasferito alle Molinette”. Iguera continua il suo racconto parlando di quanto la sua vita sia cambiata dopo quell’episodio: “Non potevo guidare, lavorare e tanto meno allenare, sono stato lontano dai campi per un totale di cinque settimane, e mi è mancato tutto”.

Come si suol dire, è proprio nei momenti di difficoltà che emergono le più grandi sorprese: i suoi ragazzi, nonostante il periodo di difficoltà, hanno sempre dimostrato affetto e vicinanza nei confronti del proprio allenatore, non solo attraverso i tanti messaggi di incoraggiamento, ma anche con le vittorie sul rettangolo verde: “Sono stati fantastici, mi hanno sempre chiamato e nelle cinque partite in cui non sono stato assente, hanno sempre conquistato i tre punti. L’aneddoto più simpatico di quel periodo è legato al pomeriggio stesso in cui mi sono sentito male: i ragazzi dovevano giocare contro il Rapid e mi hanno chiamato; ho interrotto la visita con il medico per salutarli!”

Iguera, continua il suo racconto sottolineando il cambio radicale subito nella sua vita: “Questo episodio mi ha cambiato radicalmente, insegnandomi ad affrontare la vita in maniera differente: siamo tutti utili, ma non indispensabili. Devo ringraziare il mio staff, hanno lavorato benissimo anche senza di me, e ora ho compreso l’importanza di avere un supporto: non posso più condurre gli allenamenti come prima, né assistere alle partite con la medesima passione, devo dosare le mie emozioni, altrimenti si alza troppo la pressione!”.

In conclusione, attraverso la sua testimonianza, Iguera trasmette un messaggio non solo di resilienza, ma anche di speranza: la vita è imprevedibile e, purtroppo, nessuno è immune alle sue sorprese; pertanto, impariamo a cogliere appieno ogni singolo momento e ad apprezzare ciò che abbiamo.

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