L’amore per il baseball, la Serie A e il ritorno a casa all’Avigliana Rebels: la storia di Andrea Migliorini

AVIGLIANA – Ogni volta che sentiamo parlare del baseball, il rimando agli Stati Uniti è inevitabile: quanti film abbiamo visto con i protagonisti diventare campioni della Lega, papà intenti a trasmettere la stessa passione al figlio o amici che si ritrovano nel celebre Central Park di New York? Insomma: il baseball ci sembra lontano e visibile soltanto nelle finte pellicole hollywoodiane, eppure c’è chi ha fatto di questo sport, non solo una passione, ma anche una carriera.

Andrea Migliorini, aviglianese classe ‘99, e giocatore dell’Avigliana Rebels, racconta ai microfoni di Piemonte Sport come si è approcciato a questo bellissimo mondo: “Io e il baseball ci siamo conosciuti a scuola, grazie ad un progetto sportivo durante il quale abbiamo svolto delle lezioni di gioco-sport provando a lanciare, colpire e correre tra le basi. Inoltre, mio padre giocò a baseball diversi anni, è anche grazie a lui se mi sono appassionato a questo sport”.

Andrea si è innamorato a prima vista del baseball, intraprendendo così la sua carriera: “Verso gli 8 anni decisi di giocare presso la società sportiva del mio paese, l’Avigliana Bees. Finite le categorie giovanili, andai in prestito ai Grizzlies, una squadra torinese, nella quale sono riuscito a esordire in prima squadra. Nel 2017 iniziai a specializzarmi nel ruolo di lanciatore, che ricopro tutt’ora; nello stesso anno, riuscimmo a vincere il campionato, ottenendo la promozione in Serie B. La storia si è ripetuta l’anno successivo, riuscendo a ottenere il pass per la Serie A2. Ho giocato due anni in Serie A, poi ho scelto di tornare nel mio paese, giocando per l’Avigliana Rebels in Serie B. L’avventura da film americano di Andrea Migliorini, però, non si limita solamente alle squadre di club, infatti, negli del liceo le soddisfazioni sono giunte anche a livello nazionale: “Sono stato selezionato nel gruppo degli atleti piemontesi più promettenti (Accademia Piemonte), il che mi ha permesso di partecipare a tornei di livello nazionale, rappresentando la mia regione”.

Come abbiamo anticipato all’inizio, il baseball, in Italia, sembra uno sport lontano, vissuto e praticato solo nei film; eppure, vi sono molteplici realtà italiane che vivono e portano avanti questa passione, pertanto sorge spontaneo domandarsi come sopravvivono queste tipologie di realtà così abbandonate e mediaticamente parlando, poco esposte.

Migliorini continua: “Questo sport sopravvive grazie al volontariato. Trovare persone disposte ad impegnarsi gratuitamente, nella gestione dei campi e tutto ciò che riguarda gli allenamenti e la burocrazia che circonda una società sportiva, non è per niente semplice. Senza queste persone, non ci sarebbe baseball in Italia. Nel nostro paese questo sport non ha a disposizione grosse somme di denaro, e ciò è determinato dal fatto che, a causa del poco interesse, la possibilità che le partite vengano trasmesse in TV o su altre piattaforme digitali, è poca”

Le azioni della Federazione e gli Europei

Negli ultimi anni la Federazione è riuscita a permettere agli appassionati e ai tesserati di seguire le partite delle categorie senior sul sito e su altre piattaforme digitali. Inoltre, gli Europei del 2021 (svoltisi in Piemonte), hanno incuriosito molte persone, il che ha permesso a questo sport di avere un maggior interesse in occasione del torneo. Migliorini prosegue: “Questa situazione fa ben sperare, inoltre, la reintroduzione di baseball e softball nel programma olimpico di Los Angeles 2028, sarà una vetrina importante per far vedere a molte persone la bellezza di questo sport”.

Insomma, l’augurio è che a questo sport possa essere concessa una maggiore visibilità, partendo proprio dalle scuole, per far conoscere ai ragazzi non solo la disciplina, ma anche l’importanza dello sport nella vita quotidiana. “Io giocherò a baseball finché gli altri impegni lo permetteranno, questo sport purtroppo mi appaga fisicamente e mentalmente; non solo, mi ha aiutato anche nella vita quotidiana e con lo studio: avere un impegno agonistico mi ha permesso di organizzarmi nella gestione del mio tempo. Finché avrò del tempo da dedicare a questa disciplina, continuerò a praticarlo; devo ringraziare la mia famiglia e la mia ragazza, che nel corso della mia carriera, mi hanno sempre sostenuto nel non mollare mai”, ha concluso.

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