Il Toro dice addio all’ottavo posto, l’Inter adesso sogna: all’Olimpico vincono i nerazzurri

TORINO – E ora Istanbul. L’Inter espugna (non senza qualche difficoltà) lo stadio Olimpico Grande Torino grazie alla rete di Brozovic al 36′ del primo tempo e mette nel mirino il Manchester City. Gli uomini di Inzaghi riescono nell’intento di mettere minuti nelle gambe in vista della finale di Champions League, ma anche di chiudere la stagione al terzo posto in classifica. Una vittoria sudata, visto che il Toro, assente nel primo tempo, ma corsaro nella ripresa, ha sfiorato più volte il gol del pareggio.

Primo tempo

No, la testa non era ad Istanbul. L’Inter del primo tempo gioca con attenzione, pazienza e quel poco di spensieratezza (la Champions 2023/24 è già ottenuta). Proprio per questo le migliori azioni sono proprio di marca neroazzurra. Lautaro, Lukaku e Brozovic, autore di un gran gol verso la fine della frazione e più in generale di un’ottima gara. A sorprendere, invece, è il Torino. La squadra di Juric parte aggressiva, ma poi si disunisce col passare dei minuti. L’occasione più limpida arriva da Ricci, ma è un’azione personale a cura del giovane centrocampista azzurro.

Secondo tempo

Nella ripresa l’Inter parte nuovamente forte, ma è questione di pochi minuti. Dopo aver resistito agli inserimenti di Brozovic e Dzeko (subentrato a Lautaro), il Toro fa la voce grossa e sfiora il gol del pari in più occasioni, ma, tra l’imprecisione dei granata e i miracoli di Handanovic prima e Cordaz poi, la porta nerazzurra rimane inviolata. Nel finale Dzeko sfiora anche lo 0-2, ma la sua conclusione si spegne sul palo.

Tra sogni e realtà

Adesso per la banda di Inzaghi inizia il countdown verso Istanbul: se il City arriva con i favori del pronostico, le undici vittorie nelle ultime 12 partite permettono all’Inter di correre sulle ali dell’entusiasmo. Quell’entusiasmo che all’Olimpico Grande Torino non si respira più: l’ottavo posto poteva portare i granata in Europa, in caso di estromissione della Juventus da parte della Uefa. La sconfitta di ieri frena la gioia e i sogni di una piazza che ancora ieri ha riempito lo stadio, cantando dal primo all’ultimo minuto.

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