
Un secondo posto sotto l’albero, ma con lo sguardo già rivolto al girone di ritorno. L’Eccellenza Girone B chiude il 2025 con una classifica cortissima alle spalle della capolista Alessandria e con un quadro tutt’altro che definito. Cinque squadre raccolte in quattro punti raccontano un campionato apertissimo, dove ogni equilibrio può essere ribaltato nel giro di poche settimane.
In questo scenario spicca il ruolo dell’Albese, che si è guadagnata il titolo di principale anti-Alessandria. Il secondo posto a quota 31 punti certifica un girone d’andata di altissimo livello, costruito con continuità, solidità e una chiara identità. Il ritorno di un nome storico del calcio piemontese, dopo la fusione con l’Alba Calcio che aveva ereditato la categoria, non è stato solo simbolico: l’Albese è oggi una protagonista reale e credibile nella corsa ai piani alti.
Alle sue spalle, però, nessuno ha intenzione di mollare. Il Vanchiglia, a quota 30 punti, sta vivendo una stagione importantissima, probabilmente una delle più convincenti degli ultimi anni. Costanza di rendimento e capacità di restare sempre agganciati al gruppo di testa hanno fatto dei torinesi una delle squadre più affidabili del girone.
Un punto più sotto c’è il Cuneo, fermo a 29 punti. I biancorossi avevano impressionato nella prima parte di stagione, mostrando un calcio brillante e risultati di spessore, prima di attraversare una fase di lieve flessione. Nulla che ne cancelli le ambizioni, perché il margine dalla vetta e dal secondo posto resta minimo e ampiamente recuperabile.
E poi c’è il Centallo, che osserva da vicino questo gruppo di testa. I quattro punti di distanza dall’Albese non rappresentano una condanna, ma piuttosto una linea sottile che separa una buona stagione da una potenzialmente straordinaria. Con un girone di ritorno all’altezza, anche il Centallo può legittimamente inserirsi nella corsa al secondo posto.
Il quadro che emerge alla sosta natalizia è chiaro: l’Eccellenza Girone B non ha ancora scritto nulla di definitivo. Albese, Vanchiglia e Cuneo hanno dimostrato di potersela giocare fino in fondo, ma il margine è talmente ridotto che ogni passo falso può costare caro. Un secondo posto sotto l’albero, dunque, è solo una fotografia provvisoria. Il vero verdetto arriverà più avanti, quando il campo dirà chi avrà avuto la forza di trasformare le promesse dell’andata in certezze nel ritorno.
