mercoledì, Dicembre 17 2025

Quando Kamal Rizq disse no al Messina: la scelta di restare al Chisola che ha segnato un’epoca

di Andrea Musacchio
17 Dicembre 2025 2 min lettura
(Credit Foto: Stefano Ferrua)

VINOVO. Gennaio 2025. Il mercato invernale entra nel vivo e, tra le voci che circolano con maggiore insistenza, ce n’è una che riguarda direttamente Vinovo: il Messina, club di Serie C, ha messo nel mirino Kamal Rizq. Un interesse concreto, una trattativa avviata, la possibilità per l’attaccante italo-marocchino di affacciarsi tra i professionisti dopo anni da protagonista nei dilettanti.

Alla fine, però, Kamal Rizq resta. E quella decisione diventa uno spartiacque, non solo per la sua carriera, ma anche per il percorso del Chisola.

Rizq non è un nome qualunque nella storia recente del club biancoblù. Arrivato nel 2019, quando il Chisola militava ancora in Eccellenza, è diventato stagione dopo stagione il riferimento offensivo e uno dei simboli della crescita della società. Un percorso costruito lontano dai riflettori, partendo dalla Prima Categoria e passando da piazze come SusaBruzolo, Orizzonti United, San Giacomo Chieri e Union Vallesusa, prima di trovare a Vinovo la sua definitiva consacrazione.

I numeri aiutano a inquadrare il peso della scelta: 90 gol in 144 presenze ufficiali con la maglia del Chisola tra Eccellenza e Serie D, una Coppa Italia di categoria e una promozione in Serie D. Dati che spiegano perché l’interesse del Messina fosse tutt’altro che casuale e perché, a 32 anni, quella chiamata rappresentasse una possibilità importante.

La trattativa c’è stata, il club siciliano aveva manifestato la volontà di portarlo tra i Pro. Ma il Chisola ha fatto muro, confermando pubblicamente la fiducia nel proprio attaccante e respingendo le indiscrezioni di un addio imminente. Una presa di posizione netta, che ha rafforzato il messaggio di un club ormai consapevole della propria dimensione e deciso a non smantellare i suoi punti di riferimento.

Rizq, dal canto suo, ha scelto di restare. Una decisione che, col senno di poi, fotografa bene lo stato di salute del Chisola in quel momento: una società non più costretta a cedere i propri leader, capace di trattenere i giocatori simbolo anche davanti alle avance del professionismo.

Oggi, mentre il percorso di Kamal Rizq sembra avvicinarsi a un nuovo capitolo, quella scelta di gennaio resta un passaggio chiave. Non tanto per ciò che non è stato, ma per quello che ha rappresentato: la conferma che il Chisola, da outsider, era diventato una realtà solida. E che Rizq, almeno allora, era parte integrante di quel progetto.


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