Ucraina, Rubio: “Progressi nei colloqui con la Russia”. Oggi l’inviato Usa incontra Zelensky

(Adnkronos) – Sono stati compiuti “alcuni progressi” nei colloqui con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina, afferma il segretario di Stato americano Marco Rubio. “Ciò che abbiamo cercato di fare, e penso che abbiamo fatto qualche progresso, è determinare cosa potrebbe convenire agli ucraini e dare loro garanzie di sicurezza per il futuro”, ha affermato Rubio parlando con Fox News, aggiungendo che gli Stati Uniti sperano che il compromesso “permetta loro non solo di ricostruire la loro economia, ma anche di prosperare come Paese”. Non è stato precisato se le dichiarazioni di Rubio siano state registrate dopo la conclusione dei colloqui a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale americano Steve Witkoff che intanto oggi, insieme al genero del presidente Usa Trump Jared Kushner, incontrerà Volodymyr Zelensky. 

Il processo negoziale per la pace in Ucraina a trazione Usa è in corso, ma qualora non si arrivasse a risultati è importante mantenere la pressione sulla Russia. Così il segretario generale della Nato Mark Rutte entrando alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza in corso a Bruxelles. “Il processo è in corso. Abbiamo avuto incontri di successo a Ginevra e a Miami tra i team americano e ucraino. La scorsa notte c’è stato l’incontro a Mosca”, ha ricordato Rutte, sottolineando come sia “importante che il processo di pace ci sia” ed esprimendo la speranza che porti a risultati. 

“Se ci vorrà troppo tempo o non porterà a risultati, il modo migliore per fare pressione sui russi è fare due cose. Uno è assicurarsi che i russi capiscano che il flusso di armi verso l’Ucraina continuerà. È esattamente quello che sta accadendo oggi grazie agli Usa, grazie agli europei. Gli Usa inviano il loro equipaggiamento cruciale all’Ucraina pagato dal Canada e dagli alleati europei, ma anche l’Europa e il Canada fanno molto bilateralmente”, ha aggiunto Rutte. 

“In secondo luogo, assicurarsi che le sanzioni economiche mordano, che siano efficaci. È anche esattamente quello che sta accadendo. Gli Usa e l’Europa lavorano insieme per avere il massimo impatto attraverso le sanzioni sull’economia russa. Questo è il modo migliore per cambiare i calcoli di Vladimir Putin. Nel frattempo, ovviamente, speriamo che questo finisca prima piuttosto che dopo, perché come ha detto il presidente degli Stati Uniti, il tritacarne deve fermarsi. E sono pienamente d’accordo con lui”, ha concluso. 

Rutte ha anche minimizzato sull’assenza di Rubio alla ministeriale Nato in corso a Bruxelles: “Non leggiamo più di quanto non ci sia”. Gli Stati Uniti “si stanno assolutamente consultando abbastanza” con l’Alleanza, ha detto, “i team qui alla Nato e il team di Marco Rubio sono in contatto costante. Io stesso sono in contatto costante con il segretario di Stato. Ovviamente sta lavorando molto duramente per quanto riguarda il processo di pace sull’Ucraina, ma anche per quanto riguarda il Sudan, Gaza e tutte le altre questioni su cui gli americani stanno lavorando. Quindi trovo totalmente accettabile che non sia qui”. Al suo posto c’è il vicesegretario Christopher Landau, prosegue Rutte: “Ho cenato con lui ieri sera e sarà davvero eccellente al tavolo. Quindi non leggiamo più di quanto non ci sia in questa vicenda”. 

La diplomazia si è arenata su questioni territoriali irrisolte.Quella tra Russia e Ucraina “non è una situazione facile”, secondo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Lasciate che vi dica che è un casino”, ha aggiunto parlando alla riunione di governo alla Casa Bianca. Cinque ore di incontro e una fumata più nera che bianca dunque.  

Il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, ha parlato al termine dell’incontro in Russia di una “discussione costruttiva”, ma dell’assenza di “soluzioni di compromesso”. “Siamo riusciti a trovare un accordo su alcuni punti, altri hanno suscitato critiche, ma la cosa principale è che si sia svolta una discussione costruttiva e che le parti abbiano dichiarato la loro disponibilità a proseguire gli sforzi”, ha affermato. Sulla questione dei territori occupati dalla Russia in Ucraina, “non è stata ancora scelta una soluzione di compromesso”, sebbene “alcune proposte americane possano essere discusse”, ha aggiunto, definendo la discussione “utile”. Per raggiungere un accordo però “resta ancora molto lavoro”. 

Dopo la prima versione del piano di pace degli Stati Uniti, la Russia ha ricevuto altri quattro documenti, che sono stati discussi durante l’incontro al Cremlino. “Non posso rivelare il contenuto di questi documenti. Tutti riguardano una risoluzione pacifica a lungo termine della crisi in Ucraina”, ha affermato Ushakov. 

Questi colloqui si sono svolti a poche ore di distanza dalla dichiarazione di Vladimir Putin: “Se l’Europa vuole scatenare una guerra, noi siamo pronti, adesso”, ha dichiarato, aggiungendo di aver respinto le proposte europee perché “inaccettabili per la Russia”. Il leader del Cremlino ha anche accusato i leader europei di “ostacolare” le proposte degli Stati Uniti e ha insistito sul fatto che gli europei “non hanno un programma pacifico”. 

L’Europa nutre preoccupazioni riguardo alla possibilità che Washington e Mosca raggiungano un accordo senza il suo coinvolgimento o che l’Ucraina venga costretta a concessioni inique. Il piano americano originale di 28 punti, reso pubblico il mese scorso, era così allineato alle richieste di Mosca da suscitare accuse di un coinvolgimento russo nella sua stesura, circostanza negata da Washington.  

La Russia ha esercitato pressione prima dell’inizio dei colloqui con gli Stati Uniti. Putin ha dichiarato che Pokrovsk, una roccaforte nell’Ucraina orientale che le forze russe affermano di aver recentemente conquistato, rappresenta un “buon punto d’appoggio per risolvere tutti i compiti fissati all’inizio dell’operazione militare speciale”. Oltre a Pokrovsk, Kiev si trova sotto pressione su molteplici fronti. Le forze russe hanno registrato avanzamenti significativi nell’Ucraina orientale nel mese di novembre, mentre l’Ucraina è stata scossa da scandali di corruzione che hanno portato alle dimissioni del suo principale negoziatore nel conflitto. Mosca ha inoltre intensificato gli attacchi con droni e missili contro l’Ucraina, causando interruzioni di corrente e riscaldamento per centinaia di migliaia di persone, con Zelensky che accusa il Cremlino di tentare di “spezzare” il suo Paese.  

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