
ALESSANDRIA. È finalmente arrivato il giorno di Alessandria–Pro Villafranca, il quarto di finale più discusso, rinviato e atteso dell’intera Coppa Italia di Eccellenza. Una sfida che, per motivi extra-campo, ha assunto contorni quasi surreali: prima programmata per mercoledì 15 ottobre come anticipo di lusso, poi spostata al 27 novembre, quindi nuovamente rimandata fino alla scelta definitiva di giocarla questa sera al Moccagatta. Una vera odissea, che ha trasformato questo incrocio in uno dei più controversi della stagione.
Gli obiettivi dell’Alessandria: turnover sì, ambizioni alte. Per i Grigi, reduci dall’ennesima prova di forza in campionato, la Coppa Italia rappresenta una doppia opportunità. Da un lato permette a mister Merlo di far ruotare la rosa, dando spazio a chi finora ha giocato meno. Dall’altro diventa la strada più breve per avvicinare quello che potrebbe essere il primo titolo stagionale, un traguardo che darebbe ulteriore prestigio al nuovo progetto tecnico.
La semifinale è a un passo. In caso di qualificazione, l’Alessandria affronterebbe la vincente di Fossano–Cuneo, probabilmente il confronto più affascinante che si possa immaginare nella manifestazione.
Pro Villafranca, un traguardo storico da vivere fino in fondo. Dall’altra parte c’è una Pro Villafranca in salute, consapevole che questa sfida è già un premio. Il Moccagatta è infatti la cornice ideale per celebrare un risultato mai raggiunto prima: il club astigiano non era mai arrivato così in alto nella Coppa Italia di Eccellenza.
La squadra di Bosticco arriva con entusiasmo, nonostante il pesante scivolone nel derby contro il SD Savio Asti (1-4). Un incidente di percorso che non cancella il buon momento: tre vittorie nelle ultime quattro e, soprattutto, il convincente 3-1 ottenuto domenica contro l’Ovadese, davanti al proprio pubblico. Una striscia che conferma una crescita costante, e che permette alla Pro di presentarsi a testa alta al cospetto della capolista del girone.
