Asti, il presidente Scavino rompe il silenzio: “Chiedo scusa ai tifosi. Serve ritrovare coraggio e volontà di vincere”

ASTI. La sconfitta interna contro l’Imperia ha lasciato il segno in casa Asti. Al termine della gara, il presidente Bruno Scavino ha scelto di esporsi in prima persona, affidando ai propri canali ufficiali un messaggio diretto e carico di amarezza, rivolto ai tifosi e all’intero ambiente biancorosso. Parole dure, che fotografano fedelmente uno dei momenti più delicati della stagione.

Chiedo scusa ai tifosi dell’Asti per la vergogna che ho generato e la vergogna che provo io, per le prove contro Derthona e Imperia, note antagoniste dell’Asti, con una storia passata” ha esordito il presidente, senza nascondere la propria delusione.

Scavino ha parlato di un clima interno difficile, segnato da prestazioni al di sotto delle aspettative: “C’è grande rabbia e profonda delusione, generata da chi da me aveva profonda fiducia: tutto il team squadra mi ha profondamente deluso” ha sottolineato, chiedendo una reazione immediata già nel prossimo impegno.

Il presidente non ha cercato alibi: “Non ci sono alibi come le assenze, ma il profondo senso di impotenza da parte dei giocatori e del team è preoccupante. Non abbiamo la determinazione e la volontà di vincere”.

Il riferimento è chiaro: l’Asti soffre quando deve fare la partita, mentre lontano dal “Censin Bosia” la squadra mostra un volto completamente diverso. Scavino lo evidenzia senza mezzi termini: “Quando si tratta di fare la partita, non ci riusciamo; quando giochiamo senza pressione, riusciamo a portare a casa il risultato. I risultati in trasferta sarebbero da primi posti, ma in casa la paura supera la volontà di vincere”.

Parole che delineano un problema mentale prima ancora che tecnico, una difficoltà a gestire le partite casalinghe e le aspettative della piazza.

Nonostante lo sfogo, Scavino ha voluto difendere l’allenatore: “L’allenatore è una persona di riferimento e non è in discussione”, ha ribadito, indicando con chiarezza che la responsabilità non è da attribuire alla guida tecnica, ma alla squadra nel suo complesso.

Il messaggio si chiude con un auspicio e un monito: ripartire, ritrovare identità e orgoglio, risalire la classifica attraverso una reazione che l’Asti non può più rimandare.

La società, e soprattutto il presidente, chiedono un cambio di passo immediato. La parola passa ora al campo.


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