SESTRI LEVANTE. Ottant’anni e non sentirli. Oggi lo stadio “Giuseppe Sivori”, casa del Sestri Levante, festeggia un traguardo che lo colloca tra i simboli più riconoscibili del calcio ligure. Un compleanno speciale, celebrato nel giorno del recupero della gara contro il Chisola, che diventa occasione per ricordare la storia dell’impianto e il legame profondo con la città.
La nascita del Sivori risale alla metà degli anni Quaranta, quando il terreno destinato alla costruzione del campo venne messo a disposizione da una figura di grande rilievo sociale: la marchesa Matilde Negrotto Cambiaso Giustiniani. Fu lei a consentire che, nella vallata di Santa Margherita di Fossa Lupara, in località Pila sul Gromolo, sorgesse quello che sarebbe diventato il cuore sportivo della comunità rossoblù.
I lavori comportarono una spesa allora ingente: 15 milioni di lire, a testimonianza della volontà di dotare il Sestri Levante di un impianto moderno per l’epoca e adeguato alle ambizioni della società. Lo stadio venne inaugurato il 18 novembre 1945, con una gara di Serie C regionale tra Sestri Levante e Spezia. Quel giorno, la città abbracciò per la prima volta un luogo che avrebbe accompagnato intere generazioni di tifosi.
L’impianto venne intitolato a Giuseppe Sivori, calciatore dell’Unione negli anni Trenta, figura storica e profondamente legata ai colori rossoblù. Nel corso dei decenni lo stadio ha ospitato campionati, promozioni, salvezze, stagioni memorabili e momenti difficili, restando sempre identitario per la città.
Oggi il Sivori rappresenta uno dei soli quattro stadi in Liguria omologati per le categorie professionistiche, un riconoscimento che testimonia la cura e la continuità degli interventi svolti negli anni per mantenerlo all’altezza delle esigenze del calcio moderno.
Ottant’anni dopo, lo stadio continua a essere il punto di riferimento per la comunità, il luogo in cui si intrecciano ricordi, passioni e nuove pagine di storia. E il recupero contro il Chisola, nel giorno del suo compleanno, non può che aggiungere un capitolo simbolico a una storia che non smette di rinnovarsi.
