
LUMEZZANE. La sfida tra Lumezzane e Pro Vercelli, in programma sabato al “Tullio Saleri”, arriva in un momento della stagione che scopre fragilità e ambizioni di due squadre dalle traiettorie molto diverse. Da una parte c’è il Lumezzane, intrappolato in un periodo complicato in cui la prestazione non sempre coincide con i risultati; dall’altra la Pro Vercelli, che dopo settimane altalenanti sembra aver ritrovato una direzione precisa, fatta di compattezza, equilibrio e una ritrovata efficacia offensiva.
Il Lumezzane vive con inquietudine l’attuale fase del campionato. La squadra di Troise ha interrotto la serie nera di tre sconfitte solo grazie a quattro pareggi consecutivi, risultati che hanno evitato crolli ulteriori ma che non hanno generato quella spinta psicologica necessaria per rilanciarsi. È un Lumezzane che crea, lotta, reagisce, ma che non riesce a trasformare le prestazioni in vittorie. Il dato dei quattro punti raccolti in sette partite è il termometro di una squadra che gioca un calcio che raramente sprofonda, ma che fatica enormemente a trovare lo scatto decisivo.
Troise ha cambiato qualcosa, puntando su un’identità più prudente, con baricentro più basso e ripartenze pulite sulle catene laterali. Il problema resta la continuità nell’arco dei novanta minuti e la gestione del finale di gara, zona in cui il Lumezzane ha spesso perso certezze e punti. A questo si aggiunge l’esigenza di trovare un riferimento più stabile nell’ultimo terzo di campo, perché se la difesa ha tenuto, l’attacco ha smarrito progressivamente precisione e fiducia.
La Pro Vercelli arriva invece da una fase opposta. Le tre vittorie conquistate nelle ultime quattro giornate hanno ridisegnato il campionato dei bianchi, riportandoli nelle zone nobili della classifica. La sconfitta esterna contro il Cittadella è rimasta un episodio isolato in un periodo di crescita evidente. Santoni ha ritrovato ritmo, intensità e una dimensione di gioco che unisce ordine tattico e compressione degli spazi, con un centrocampo dinamico e un attacco che ha ricominciato a colpire con regolarità.
Eppure, anche la Pro dovrà misurarsi con una prova di maturità importante. L’assenza di due pedine di peso come Comi e Iotti impone adattamenti e ridisegna volti e responsabilità della squadra. È una Pro Vercelli che si presenta a Lumezzane con fiducia, ma consapevole di non poter abbassare la tensione contro un avversario che, pur in difficoltà, ha qualità sufficienti per diventare pericoloso in qualsiasi momento.
La partita, al di là delle letture tecniche, racconta una dinamica spesso ricorrente in Serie C: chi è in difficoltà ha bisogno di trasformare ogni minuto in una possibilità, chi è in crescita deve dimostrare che la continuità non è un caso. Lumezzane e Pro Vercelli si ritrovano così al centro di un incrocio che potrebbe cambiare la narrativa di entrambe. Per i rossoblù sarebbe una vittoria in grado di spezzare la spirale della pareggite; per i bianchi, invece, rappresenterebbe la conferma di un’identità ritrovata.
Sul campo si affronteranno due squadre con bisogni diversi ma identica esigenza di dimostrare qualcosa. Il Lumezzane vuole sentirsi vivo, la Pro vuole restare grande. E spesso, nelle partite così, non basta la classifica per prevedere il resto.
