
VILLAFRANCA D’ASTI. La decisione di disputare Pro Villafranca–Alessandria a porte chiuse, disposta con ordinanza della sindaca Anna Macchia per ragioni di sicurezza pubblica, ha lasciato amarezza in casa villafranchese. Una partita attesa da anni, che avrebbe dovuto trasformarsi in una giornata di festa, si giocherà invece senza pubblico sugli spalti.
Il presidente della Pro Villafranca, Josi Venturini, ha voluto rivolgersi direttamente ai tifosi grigi con una lettera accorata, diffusa dal gruppo Supporters 1999 Alessandria su Facebook. “Per noi poter giocare contro di voi e condividere questa domenica non è solo un onore, ma molto di più”, ha scritto il presidente, esprimendo tutto il rammarico per una decisione che ha colpito entrambe le società.
Venturini ha spiegato che la partita è stata a lungo in bilico: “Da ieri la gara è in forte dubbio. Se sarà possibile scendere in campo, sarà comunque a porte chiuse. Questo, per tutti noi appassionati di calcio, è un momento molto triste”. Il presidente ha ricordato come il campo di Villafranca, il “Villa Park”, sia da sempre un impianto sicuro: “In quasi quarant’anni non abbiamo mai avuto incidenti o interventi delle Forze dell’Ordine. Abbiamo fatto di tutto per permettere che si giocasse come sempre”.
Un passaggio toccante riguarda anche la storia del club: “Per noi questo confronto rappresentava il sogno di una vita per una piccolissima realtà come la nostra. Quest’anno la società compie 80 anni, senza mai cambiare denominazione o fondersi con nessuno, e io festeggio 25 anni di presidenza. Capirete quindi il rammarico per ‘bucare’ così clamorosamente un momento che avremmo voluto vivere insieme a voi”.
Il presidente ha anche rivelato di aver cercato soluzioni alternative: “Abbiamo provato a invertire i campi per giocare al Moccagatta, oppure a spostarci su Novi o Asti, ma non è stato possibile”.
Infine, Venturini ha rivolto un appello diretto ai tifosi dell’Alessandria, chiedendo comprensione e rispetto reciproco: “Vi chiedo di aiutarci a superare questo ostacolo. Non servono gesti particolari, ma una risposta da veri sportivi. Con questa ordinanza abbiamo già perso tutti, e per tutti intendo davvero tutti”.
Il messaggio si chiude con un auspicio e una promessa: “Spero di potervi incontrare presto e salutarvi sulle gradinate del Moccagatta”.
Una lettera che, pur nella delusione, racconta il lato più autentico del calcio di provincia: passione, rispetto e appartenenza.