
CHIERI. Dopo la retrocessione, il Chieri ha scelto una strada chiara e coraggiosa: affidare la propria rinascita ai ragazzi cresciuti nel settore giovanile biancoceleste. Una decisione che non sorprende, considerando come il club collinare sia ormai da anni un punto di riferimento in Piemonte per la formazione e la valorizzazione dei talenti. Non a caso, diversi giocatori hanno trovato spazio in prima squadra già nelle passate stagioni, confermando la bontà del lavoro svolto nel vivaio.
La distinta di domenica lo racconta meglio di qualsiasi parola: l’età media complessiva dei venti convocati è di appena 22,1 anni. Una squadra giovanissima, con tanti calciatori nati tra la fine degli anni ’90 e i primi Duemila, che rappresentano non solo il futuro ma anche il presente del Chieri. Accanto a loro, alcuni elementi di maggiore esperienza che portano solidità e guidano il gruppo dentro e fuori dal campo.
Un mix che unisce epoche e culture diverse, ma che si sta rivelando competitivo anche in un campionato complicato come quello di Eccellenza girone B, considerato tra i più difficili degli ultimi anni. Dopo tre giornate, i biancocelesti hanno raccolto due pareggi e una vittoria, dimostrando di poter recitare un ruolo da protagonisti.
Il progetto è chiaro: ripartire dai giovani per costruire una squadra capace di crescere e di lottare fino in fondo. Per molti osservatori, il Chieri resta una delle formazioni meglio attrezzate per puntare in alto. L’obiettivo dichiarato è tornare subito competitivo, ma senza abbandonare la filosofia che da anni contraddistingue la società: formare calciatori e uomini, con l’orgoglio di rappresentare uno dei vivai più importanti del Piemonte.