US Alessandria, molto più di una squadra di calcio
In poche parole
- Fede: l’Alessandria è una religione laica che unisce generazioni.
- Passione: il grigio arde sempre, dalle notti di Coppa Eccellenza ai sogni di Serie A.
- Appartenenza: la squadra è del popolo, simbolo della città e del suo orgoglio.

Ci sono squadre che si raccontano da sole, che non hanno bisogno di classifiche o trofei per essere comprese. L’Alessandria è una di queste. Non è soltanto una maglia grigia, non è soltanto una squadra che oggi porta il nome di “Forza e Coraggio” o “US Alessandria”. L’Alessandria è, e resterà sempre, del popolo.
Una squadra nobile, decaduta forse, ma che non ha mai abbassato la testa. Anzi, ha fatto del suo orgoglio la forza per andare avanti. È fede e passione, è un popolo capace di seguirla ovunque, in trasferta come in casa, nelle notti d’inverno della Coppa Eccellenza come nelle domeniche pomeriggio di campionato. Lontana dalla Serie B e dalla Serie C, che sembrano ricordi sbiaditi ma mai dimenticati, eppure vicina al cuore di chi ogni settimana veste di grigio.
Entrare al “Moccagatta” è respirare una storia che profuma di calcio antico. Ogni gradone, ogni settore, racconta di partite memorabili, di sogni vissuti e di cadute dolorose. Eppure, varcata la soglia dello stadio, sembra che il tempo si sia fermato. Il grigio non è un colore sbiadito, ma un simbolo che resiste.
In un paragone azzardato, l’Alessandria potrebbe essere definita una delle squadre più british d’Italia. Per quella passione che non conosce categorie, per quel senso di appartenenza che non si misura con i risultati, per quella città che vive e respira calcio ogni volta che i grigi scendono in campo.
Che sia Serie B, Serie C o Coppa Eccellenza poco importa: l’Alessandria resta. Con i suoi tifosi, con la sua fede, con quella capacità di andare oltre al semplice gioco. Perché i grigi non sono solo una squadra di calcio, sono un pezzo di vita, di storia e di identità collettiva.