
È polemica in Piemonte dopo la pubblicazione dei nuovi gironi regionali da parte del Comitato FIGC-LND: dalla Eccellenza alla Seconda Categoria, passando per le giovanili, la comunicazione ufficiale è arrivata con modalità sorprendenti – intorno alla mezzanotte – e con contenuti che hanno lasciato sbigottite molte società.
A far discutere, infatti, non è solo l’orario inusuale, ma soprattutto la mancanza di coerenza territoriale nella composizione dei gironi. Un esempio emblematico è quello del Casale, storica società nerostellata, spostata dal girone D al girone A di Promozione. Una scelta che comporterà trasferte lunghe e logisticamente complesse: per affrontare l’Arona, ad esempio, il Casale dovrà percorrere ben 166 chilometri tra andata e ritorno, affrontando un viaggio che attraversa quasi tutta la regione.
Non è un caso isolato: diverse squadre di Torino e di altre province sono state smistate in maniera apparentemente casuale, senza tenere conto della vicinanza geografica o dei costi crescenti che pesano sempre di più sui bilanci delle società dilettantistiche.
Il malcontento è palpabile e si somma a una tensione già latente da tempo tra molte società piemontesi e il Comitato regionale. Un rapporto che, episodio dopo episodio, sembra incrinarsi sempre di più, con accuse implicite di scarsa trasparenza e di decisioni calate dall’alto senza il necessario confronto con i club.
In attesa di eventuali rettifiche – al momento non annunciate – resta la sensazione di un’occasione persa: quella di gestire con equilibrio e attenzione una fase organizzativa fondamentale per il buon andamento della stagione sportiva.