
BORGARO. Carlo Pesce è un signore del calcio dilettantistico piemontese. Uomo di campo, di esperienza, ma soprattutto di relazioni, quelle autentiche, costruite in anni di pallone vissuto tra categorie, spogliatoi e scrivanie. Ora, a 70 anni, ha scelto di tornare vicino a casa e ripartire dal Borgaro, una società storica, seria, radicata, guidata da sessant’anni con passione dal presidente Pier Giorgio Perona. Un ambiente che ha il profumo delle cose fatte bene, senza proclami ma con visione.

“Qui il calcio si fa con serietà — racconta Pesce —. Non ci sono ritardi, tutto fila liscio. Il presidente è una persona d’altri tempi, uno come Zecchi o Trabucco. E poi c’è Pierpaolo Taraschi, che per me è speciale: conosce tantissimi giocatori, ha fatto i professionisti, ha il rispetto di tutti. Lui mi sta dando una grande mano, anche nei colloqui. Dalle 17 alle 21 siamo sempre lì, a lavorare per costruire una squadra vera”.
Una squadra che, come chiarisce lo stesso Pesce, sarà rinnovata e ringiovanita: “Abbiamo perso pezzi importanti come Zunino, ma l’obiettivo è rifondare con criterio. Vogliamo una squadra sotto i trent’anni, con ambizione. Lavoriamo già con l’80% dell’organico fatto, mancano ancora un paio di colpi importanti, poi andremo a puntellare il resto. Sto guardando profili di valore, serve una mano di bianco su tutto: il presidente mi ha dato carta bianca, è una grossa responsabilità, ma la sto affrontando con grande motivazione”.
Il Borgaro, dopo una stagione complessa in Serie D, guarda avanti: “Vogliamo tornare protagonisti — sottolinea Pesce —, non siamo più disposti a fare da comparsa. Puntiamo a salire in D e a rimanerci. È il nostro obiettivo nei prossimi anni: non un passaggio effimero, ma una presenza stabile”.
Nel suo discorso c’è anche spazio per un ricordo affettuoso dell’esperienza ad Asti, chiusa per motivi di distanza: “È stata una parentesi bellissima, un’esperienza che mi ha dato tanto. Ma alla mia età ho scelto di pensare un po’ di più a me stesso. Il richiamo di casa si è fatto sentire”.
E infine un pensiero carico di stima e orgoglio per il tecnico Raffaele Lapicirella: “Raffaele è come un fratello. Sono felice che abbia questa occasione: è bravo, serio, preparato. Ha già dimostrato il suo valore, anche nelle poche partite che ha allenato. Ora l’impegno è massimo e l’obiettivo è uno solo: vincere il campionato”.
Con un gruppo dirigenziale affiatato, un progetto chiaro e una passione che non conosce età, il Borgaro si prepara a un nuovo inizio. E con Carlo Pesce al timone tecnico, il viaggio è appena cominciato.