Il 25 settembre 2022 le cittadine e i cittadini italiani, di età uguale o superiore ai 18 anni, sono chiamati a presentarsi alle urne, dalle ore 7 alle ore 23, per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Prima legislatura che seguirà l’effetto del taglio dei Parlamentari, approvato con il referendum costituzionale del 2020. Il prossimo Parlamento sarà così composto da 600 membri elettivi, di cui 400 deputati e 200 senatori della Repubblica (oltre a 5 senatori a vita di nomina presidenziale).
La legge elettorale
La legge elettorale attualmente in vigore è il Rosatellum: sistema misto, maggioritario e proporzionale. Con il Rosatellum, i tre ottavi (37,5 %) dei seggi di Camera e Senato sono assegnati con il sistema maggioritario (147 deputati e 74 senatori) e i cinque ottavi (62,5%) con il sistema proporzionale a liste bloccate (245 deputati e 122 senatori).
Il sistema maggioritario vige nei collegi uninominali nei quali è presente un solo candidato per ciascuna lista. Il maggioritario prevede l’attribuzione del seggio al candidato più votato.
Il restante dei parlamentari sarà eletto nei collegi plurinominali con il sistema proporzionale. Il che implica l’elezione di 245 deputati e 122 senatori appartenenti a liste o coalizioni di liste che abbiano superato la soglia di sbarramento (al 3 % per i partiti e al 10% per le coalizioni).
Il sistema proporzionale redistribuisce i seggi di un collegio plurinominale sulla base dell’andamento nazionale delle liste. Stabilite le percentuali delle liste, sarà stilato un elenco di seggi previsto da ciascun collegio.
Come si vota
L’elettore o l’elettrice riceverà una scheda gialla per l’elezione del Senato della Repubblica e una scheda rosa per l’elezione della Camera dei deputati.
Per validare il voto
Nel collegio uninominale è possibile tracciare un segno X sul simbolo della lista candidata che assegnerà conseguentemente il voto al candidato; viceversa è possibile tracciare una X sul nome e cognome di un candidato relegato a più liste in coalizione. Il voto, sommato con gli altri, “verrà ripartito tra le liste coalizzate in proporzione ai voti che ciascuna lista ha ottenuto. Occorre segnalare che il voto è nullo se l’elettore traccia un segno sulla casella di un candidato e un segno su una lista o coalizione a cui non appartiene il medesimo candidato“.
Nel collegio plurinominale “non è prevista la preferenza a un candidato“. La scelta “ricade sul contrassegno della lista e/o i contrassegni delle liste in coalizione”. Accanto ai contrassegni delle liste si trovano i nomi e i cognomi dei candidati nella c.d. lista bloccata. I partiti, cioè, prima delle votazioni, stabiliscono l’ordine di elezione dei candidati in ciascuna circoscrizione).