(Credit Foto: Lavinia Quagliotti)
TORINO – Al termine dei festeggiamenti per il sesto scudetto nella storia della Juventus Women e della celebrazione dedicata a Sara Gama, in occasione del suo addio al calcio giocato, Martina Rosucci è intervenuta ai microfoni di Piemonte Sport per parlare di quanto sia stato fatto nel calcio femminile italiano, del lavoro che ancora resta da compiere e di ciò che rappresentano modelli come quello incarnato da Sara Gama. Proprio la futura nuova bandiera bianconera ha reso omaggio all’ex capitana leggendo un messaggio commovente al termine della gara tra Juventus e Inter, vinta dalle nerazzurre per 1-0.
Nel suo discorso, Rosucci ha elogiato la figura di Gama non solo come calciatrice, ma come vera e propria promotrice del movimento femminile: una figura che ha reso possibile, per milioni di bambine, sognare di calciare un pallone; un sogno che si è tradotto nella possibilità concreta di poter finalmente affermare di essere delle “calciatrici” di professione.
Su questo punto, Martina Rosucci ha risposto ai microfoni di Piemonte Sport, riportando la sua personale riflessione sul calcio femminile italiano e sottolineando come, a fronte dei tanti passi avanti compiuti, sia fondamentale proseguire sulla strada intrapresa, poiché si è ancora all’inizio:
“Siamo ancora allo stadio primordiale, basta pensare che è passato pochissimo tempo da quando possiamo rispondere ‘calciatrice’ alla voce professione. Io, per tutta la mia carriera, alla parola ‘professione’ ho sempre risposto ‘studentessa’. Quindi siamo ancora indietro, però stiamo ponendo le basi, e modelli come Sara ovviamente sono stati fondamentali per iniziare.
Sono sicura che lei, con la sua forza, riuscirà a far fare quel passo in più che secondo me manca, perché sicuramente c’è bisogno di figure forti. È stato fatto un grandissimo lavoro fino a questo momento, però sento che siamo ancora all’inizio. E prima o poi decolleremo.”
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