Valentina Alduini 
TORINO – I sogni son desideri… E i desideri, talvolta, vengono soddisfatti. Chissà se, ogni tanto, i pensieri di Thiago Motta e quelli dei suoi giocatori vengono stuzzicati dall’idea della conquista dello scudetto.
Sí, perché la Juventus è matematicamente in lotta per il primo posto. Attenzione: prima di iniziare qualunque discorso è giusto sottolineare che non è la sola ad esserlo e che davanti a sé in classifica ha tre club. Detto ciò i bianconeri hanno le carte in regola per accarezzare quello che ad oggi può apparire come un sogno, un sogno che possono cullare e magari trasformare in realtà. Come detto, non sarà qualcosa di facile e Thiago Motta e i suoi ne sono consapevoli.
Ma sognare è lecito, è giusto e per certi versi può essere anche stimolante. Tuttavia, è sempre giusto farlo con i piedi per terra. In questo caso, più che mai. Il turno di campionato in corso offre alla Juventus uno scontro diretto. Infatti, l’avversario sarà l’Atalanta. La squadra guidata da Gasperini si trova al terzo posto in classifica, a quota 55 punti. Sono dunque soltanto 3 le lunghezze che separano i due club.
Sarà certamente un match intenso, con gli uomini di Thiago Motta che cercheranno di ottenere il massimo tra le mura casalinghe. Una sfida stuzzicante, tra due tecnici meticolosi e vogliosi di fare bene insieme ai propri giocatori. I bianconeri si presentano a questo big match in seguito ad una striscia positiva, fatta di 5 vittorie consecutive in campionato mentre la Dea sta vivendo un periodo più altalenante tra vittorie e pareggi. Alla luce di ciò, chiaramente sarà una partita aperta dove ognuna vorrà cercare di fare lo sgambetto all’altra.
Se la Juventus dovesse riuscire a portare a casa i 3 punti, aggancerebbe l’Atalanta. Al contrario, se la Dea dovesse riuscire ad espugnare l’Allianz Stadium di Torino, aumenterebbe il divario sulle inseguitrici e si farebbe sempre più sotto nella lotta scudetto. Pertanto, la partita delle ore 20.45 sarà molto importante per la classifica e per il morale delle due squadre. Chi la spunterà?
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