BRA. Per Franco Battiato, La voce del padrone lo condusse definitivamente alla fama, rimanendo il più grande successo della sua lunga carriera. L’album, l’undicesimo, considerato una pietra miliare della discografia italiana nonché probabilmente il lavoro più popolare di del cantante, fu il primo long playing a superare il traguardo del milione di copie vendute in Italia. Questa stagione del Bra, la nona in Serie D, in un confronto metafisico tra musica e sport, ha la stessa valenza di quell’album, pubblicato nel 1981 e destinato a cambiare per sempre la musica in Italia.
Paradossalmente, si potrebbero fare altri parallelismi con il mondo della musica, come la Nona sinfonia di Beethoven, ma non andiamo troppo oltre. Sì, perché questo Bra ha un’anima puramente pop, più che classica. Proprio come La voce del padrone, la squadra giallorossa piace al pubblico, diverte e fa ‘ballare’ in tutti i sensi. E se Battiato ci mise sonorità eleganti e raffinate con riferimenti al punk rock ed alla new wave, lo stesso si può dire di Fabio Nisticò, capace di rendere il suo Bra il miglior attacco (47 reti) e la miglior difesa (9 subite) dopo sole 21 giornate.
E se vogliamo continuare con questo continuo confronto, allora scegliamoci anche la colonna sonora di questa squadra, che continua ad incantare nel girone A di Serie D, nonostante ad inizio stagione non partiva con i favori del pronostico. Per ritmo, potenza e quel senso di rivoluzione, la colonna sonora per il Bra 2024/2025 non può che essere Cuccurucucù: un raffinato connubio di pop e poesia, capace di far ballare e innamorare, ma soprattutto di rimanere impressa nella memoria collettiva. Una canzone, una squadra, una stagione, un album. Bra, la voce del padrone.