GIAVENO – Questa mattina, la chiesa di San Lorenzo a Giaveno è stata il centro di un commosso addio a Matilde Lorenzi, la giovane promessa dello sci italiano scomparsa tragicamente a soli 19 anni durante un allenamento sui ghiacciai della Val Senales, in Alto Adige. Una folla di amici, parenti e semplici cittadini ha riempito la piazza antistante e la chiesa stessa, per rendere omaggio a “Matildina”, come la chiamavano affettuosamente coloro che la conoscevano.
In prima fila, con il volto segnato dal dolore, la nonna materna Rosina ha sussurrato tra le lacrime: “Il Signore ci ha portato via una meraviglia”. L’atmosfera era carica di emozione e rispetto, mentre i familiari – la mamma, il papà, i fratelli e il fidanzato – si stringevano in un abbraccio davanti alla bara adornata da un cuscino di rose rosse e bianche.
A rendere omaggio a Matilde erano presenti anche figure istituzionali di rilievo: il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, e la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, che ha il compito di promuovere e coordinare le attività sportive militari. Tra le autorità militari, il sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Salvatore Camporeale e il comandante delle truppe alpine Michele Risi, insieme ai rappresentanti dell’Esercito, di cui Matilde faceva parte. Vicino alla bara, simbolo della sua dedizione e passione, spiccava il suo cappello da alpina, un tributo toccante alla sua giovane carriera.
La chiesa e il sagrato erano colmi di giovani, molti dei quali indossavano la tuta delle loro società sportive, a testimonianza della comunità che Matilde aveva ispirato. Al braccio, una fascia con il suo nome come segno di rispetto e ricordo. La presenza di così tante persone ha reso chiaro quanto profonda fosse l’impronta lasciata dalla giovane atleta, il cui sorriso e talento rimarranno per sempre nel cuore di chi l’ha conosciuta.