(Adnkronos) – La delegazione di negoziatori israeliani, che ha partecipato ai colloqui al Cairo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia, è tornata nelle scorse ore in Israele dopo aver aver presentato all'Egitto 'proposte aggiornate' sulla presenza delle forze israeliane (Idf) nelle aree della Philadephi Route, il 'corridoio' tra Egitto e Striscia di Gaza, e del valico di confine di Rafah. Lo riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, in riferimento al lavoro della delegazione guidata dai capi di Mossad e Shin Bet, David Barnea e Ronen Bar. Secondo Ynet, domani Hamas dovrebbe ricevere dall'Egitto i testi aggiornati. Il sito, citando fonti anonime, parla di colloqui che si sono svolti in un clima positivo e produttivo e di divergenze ridotte. Intanto c'è stato un nuovo colloquio telefonico tra il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, e il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant. Hanno "effettuato una valutazione congiunta della situazione e avuto uno scambio di vedute sugli sviluppi e sulle minacce nella regione", fanno sapere dal ministero della Difesa israeliano. Il colloquio, aggiungono stando al Times of Israel, è stato incentrato "in primo luogo sulla preparazione congiunta, sul mantenimento della prontezza e dell'interoperabilità delle forze israeliane e Usa, sulle capacità di far fronte alle minacce poste da Iran e Hezbollah". Gallant ha aggiornato Austin sugli sviluppi delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza e al centro del colloquio c'è stato anche il difficile lavoro diplomatico per arrivare a un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia e la liberazione degli ostaggi. Gallant, secondo quanto reso noto, "ha ribadito il fermo impegno a raggiungere un'intesa e ha sottolineato il momento critico". Continuano i raid. Cinque persone, compreso un bambino, sono morte in raid israeliani sul sud del Libano. Lo riferiscono i media locali. Secondo l'agenzia Nna, due missili guidati lanciati da un drone israeliano hanno colpito una casa nella località di Aita al-Jabal e qui sono morte due persone, compreso un bambino di sette anni. Altre tre erano state uccise in un precedente raid sulla località Tayer Harfa, secondo il bilancio del ministero della Salute. Hezbollah ha confermato la morte di tre combattenti, senza dettagli sulle circostanze. Secondo le forze di sicurezza libanesi, sono stati uccisi nel raid a Tayer Harfa. I militari israeliani hanno reso noto di aver "eliminato una cellula terroristica che si apprestava a lanciare cinque razzi dalla zona di Tayer Harfa" in direzione di Israele. Il movimento sciita guidato da Hassan Nasrallah ha da parte sua rivendicato attacchi contro la base aerea sul monte Meron, nel nord di Israele, in 'risposta' alle operazioni israeliane. Preoccupa a Gaza il primo caso di poliomielite in 25 anni. "E' molto triste. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) conferma che a Gaza un bambino di dieci mesi ha sviluppato una paralisi a causa della poliomielite. E' il primo caso in più di 25 anni". Così su X Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa dopo le notizie dell'Oms. "La poliomielite non farà distinzioni tra bambini palestinesi e israeliani. Ritardare una pausa umanitaria aumenterà il rischio di diffusione tra i bambini – rimarca -. Non è sufficiente portare i vaccini a Gaza e proteggere la catena del freddo. Per avere un effetto i vaccini devono essere somministrati a ogni bambino sotto i dieci anni. I team medici dell'Unrwa consegneranno i vaccini nelle nostre strutture e attraverso i team mobili. Dall'inizio della guerra, grazie a questi sforzi, l'80% dei bambini di Gaza ha ricevuto vaccini contro diverse malattie infantili. Continueremo". Le parole di Lazzarini arrivano dopo che il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è detto "profondamente preoccupato per la notizia che un bambino di dieci mesi, non vaccinato, di Deir al-Balah, è stato confermato positivo alla poliomielite" e ha "sviluppato una paralisi nella parte inferiore della gamba sinistra". Solo ad agosto sono stati 250.000 gli abitanti della Striscia di Gaza costretti a spostarsi ancora una volta dagli ordini di trasferimento delle forze israeliane (Idf), impegnate nell'enclave palestinese in operazioni militari contro Hamas dall'attacco del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. Lo denunciano le Nazioni Unite. Da ottobre il 90% degli abitanti della Striscia ha fatto i conti con gli ordini militari. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)