Iran: “Risposta a Israele ci sarà”. WSJ: “Teheran ha spostato lanciamissili”

(Adnkronos) – L'Iran risponderà ai "crimini" di Israele ma non vuole l'escalation del conflitto in Medio Oriente. E' quello che ha assicurato, secondo quanto riferiscono i media locali, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian al segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, da ieri in visita a Teheran. "L''Iran – ha detto – non sta assolutamente cercando di ampliare la portata della crisi nella regione, ma questo regime riceverà certamente una risposta per i suoi crimini e la sua arroganza". "Le azioni criminali di questo regime contro il popolo oppresso e indifeso di Gaza – ha denunciato ancora il presidente iraniano – come l'assassinio del martire Ismail Haniyeh nel nostro Paese sono un chiaro esempio della violazione di tutte le leggi e le norme internazionali". L'Iran sposta lanciamissili e conduce esercitazioni militari. E' quanto hanno iniziato a osservare nel fine settimana scorso funzionari statunitensi, come riporta il Wall Street Journal. Si tratta di un segnale che potrebbe indicare che Teheran si prepara a un attacco nei prossimi giorni dopo le accuse a Israele per l'uccisione, mercoledì scorso a Teheran, del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. La Russia ha iniziato a consegnare apparecchiature avanzate di difesa aerea e radar all'Iran, che ne aveva fatto richiesta. Ad affermarlo sono funzionari iraniani citati dal New York Times. In occasione della visita a Teheran ieri di Sergei Shoigu, i media iraniani hanno riportato le dichiarazioni con cui il presidente Masoud Pezashkian esprimeva all'ospite il desiderio del suo paese di espandere le relazioni con "il partner strategico Russia". "La Russia è tra i paesi che sono stati al fianco della nazione iraniana nei momenti difficili", ha affermato il presidente parlando con il segretario del Consiglio di sicurezza russo. "Non esagerate". E' l'avvertimento che funzionari della coalizione internazionale a guida Usa hanno fatto a Israele, in vista di una risposta a un possibile attacco iraniano. Lo riferisce la tv israeliana Kan, secondo cui sarebbe stato chiesto a Tel Aviv di non reagire in modo troppo forte. "Pensateci bene – hanno ammonito – L'obiettivo alla fine è di non arrivare a una guerra totale". "Non c'è dubbio che l'obiettivo dell'uccisione di Ismail Haniyeh", il capo politico di Hamas assassinato mercoledì scorso a Teheran, sia "quello di prolungare la guerra e ampliarne la portata", ha detto il leader dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, in un'intervista all'agenzia russa Ria in vista della sua visita in Russia prevista per la prossima settimana. L'uccisione di Haniyeh, ha aggiunto, è stata un "atto codardo", uno "sviluppo pericoloso della politica israeliana". E "avrà un impatto negativo sui negoziati in corso per porre fine all'aggressione e per il ritiro delle truppe israeliane da Gaza". "Invitiamo – ha insistito il leader palestinese nell'intervista pubblicata sul sito della Ria – il nostro popolo alla perseveranza, all'unità e alla pazienza". Alle "autorità" israeliane, Abbas chiede di "abbandonare le loro velleità" e di "fermare le loro azioni aggressive contro il nostro popolo e la nostra causa", di "rispettare il diritto internazionale e attuare l'iniziativa di pace araba", oltre a insistere sulla richiesta di "cessate il fuoco immediato e duraturo" e di "ritiro dalla Striscia di Gaza". “C'è grande attesa per il discorso che il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, terrà oggi pomeriggio”, dopo una settimana dell’assassinio del leader militare Fouad Shukr nella periferia sud di Beirut. Lo riporta il sito online del quotidiano Al-Arabi Al-Jadeed, sottolineando che “ci sono molte domande sul contenuto dell’atteso discorso di Nasrallah, soprattutto da quando la scorsa settimana ha alzato il tiro contro l'occupazione israeliana, ma allo stesso tempo non ha parlato della natura della risposta all'aggressione israeliana, pur ritenendo che ci troviamo di fronte ad una fase nuova e diversa rispetto agli ultimi dieci mesi”. Quattro persone sono rimaste uccise in un raid israeliano contro una casa nella città di Maifadoun, nel sud del Libano. Lo hanno riferito media di Beirut.  Un'israeliana è rimasta lievemente ferita, pugnalata alle spalle nei pressi di un checkpoint a Gerusalemme, riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, precisando che il sospetto assalitore è stato "neutralizzato". Secondo Haaretz, la vittima dell'aggressione – avvenuta nella zona 'Tunnels Barrier', a sud di Gerusalemme – è una 20enne. Sono almeno cinque le persone rimaste ferite, una delle quali in modo grave, dopo l'impatto nella Galilea occidentale di un drone lanciato dagli Hezbollah riferisce il sito israeliano di notizie Ynet. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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